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Chiesa del porto, parte la raccolta firme

Chiesa del porto, parte la raccolta firme

Fedeli e cittadini uniti per scongiurarne la chiusura. Don Picu: "Sarebbe un danno per Civitavecchia"

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CIVITAVECCHIA – “Speravo che con gli anni riuscivamo ad ingrandirla e invece oggi ci vediamo costretti a chiuderla. Sarebbe una perdita grave per la città”. C’è amarezza nella parole di don Giorgio Picu, il parroco del porto, alla luce dell’ipotesi di chiusura della chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiti, il gioiello architettonico custudito nelle antiche mura del porto. L’apertura è prevista fino al 31 ottobre, poi si chiudono i battenti, a tre anni dalla sua inaugurazione fortemente voluta dal compianto vescovo Carlo Chenis. Il problema è legato alla proprietà dei locali. L’area infatti, che rappresenta di fatto la cripta dell’antica chiesa di Santa Maria distrutta dai bombardamenti dell’ultima Guerra, appartiene ad un privato. Un accordo con il vescovo Chenis ha permesso uno scambio tra questi locali ed altri, poco distanti, della Curia. Ma il passaggio non sarebbe mai stato formalizzato; non vi sono firme e documenti siglati. Così oggi il proprietario reclama i suoi locali. E la Diocesi non si sarebbe opposta. Nel frattempo è partita anche una raccolta firme dei fedeli e non solo, per far rimanerla aperta. La chiesetta infatti è diventata un importante punto di riferimento in questi anni, anche per turisti e marittimi, con la sua storia e la sua archeologia. 


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