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Acqua: rimane l'alluminio

Acqua: rimane l'alluminio

Martedì l'Università della Tuscia sarà chiamata ad effettuare le nuove analisi. Intanto la Provincia sospende l'autorizzazione al depuratore di Canale Monterano di scaricare nel fiume Mignone

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CIVITAVECCHIA – Acqua potabile per i risultati delle analisi commissionate dal Comune. Acqua ancora non potabile per i risultati delle analisi effettuate da Arpa Lazio.
E allora per essere certi al 100% che quell’ordinanza di non potabilità firmata dal sindaco Pietro Tidei debba ancora restare in vigore oppure no, da palazzo del Pincio hanno deciso di ricorrere ad un giudice super partes. L’Università della Tuscia. Sarà lei infatti ad effettuare prelievi gemellari con Arpa, e Lab service. E solo lei alla fine dirà la verità. Resta dunque invariata, almeno per il momento e stando ai risultati delle analisi di Arpa Lazio, la situazione delle acque cittadine, contenenti ancora, alluminio. Risultati quelli di Arpa Lazio, commissionati dalla Asl arrivati in forte ritardo, rispetto a quelli ottenuti dal laboratorio incaricato direttamente dal Comune. E a lamentare la non tempestività di informazioni è proprio l’assessore ai Lavori Pubblici Mirko Mecozzi: «Abbiamo eseguito i prelievi nello stesso giorno e i nostri risultati sono arrivati tre giorni prima dei loro». Ma non solo: «La comunicazione ufficiale della presenza di alluminio nell’acqua, arrivata tramite fax ai nostri uffici, ha tardato di 24 ore rispetto all’ufficiosità dell’informazione ricevuta telefonicamente. Ventiquattro ore per un fax». E nonostante la presenza di alluminio la situazione sembra però essere relativamente migliorata. Questo grazie alla ‘‘cura’’ pensata dall’amministrazione e messa poi in atto da Hcs (anche qui però si sono registrati ritardi. Ci sono volute 48 ore). Ridurre la portata idrica di Hcs (e quindi d’acqua proveniente da Monte Augiano) aumentando quella di Oriolo e Acea. E ora a venire in aiuto della città e dei tanti civitavecchiesi che ancora sono costretti a comprare bottiglie di acqua minerale, potrebbe giungere anche la sospensione dell’autorizzazione, da parte della Provincia di Roma, al depuratore di Tobia di Canale Monterano. Motivo? «Le analisi dell’acqua hanno evidenziato la presenza di una sostanza pericolosa nonché il superamento dei valori limite prescritti in autorizzazione». Il depuratore di Canale Monterano infatti scarica sul fiume Mignone, le cui acque confluiscono direttamente a Monte Augiano. Nulla di strano quindi che la composizione chimica dell’acqua ‘‘civitavecchiese’’ sia stata compromessa anche dall’irregolarità in cui operava il depuratore del comune a monte. Da temere ora sono le piogge che potrebbero far tornare l’incubo dei colibatteri.
 


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