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«Provincia dell’Etruria, aspettiamo il consiglio»

S. Marinella. La minoranza rivendica l’indizione dell’assise cittadina come previsto dallo statuto «Bacheca si faccia promotore di un incontro con i colleghi di Tolfa, Allumiere e Civitavecchia»

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S. MARINELLA – In base a quanto stabilito dallo statuto e dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e precisamente l’articolo 7, che prevede che la seduta pubblica possa essere convocata anche da un quinto dei consiglieri, il gruppo di minoranza ha chiesto al presidente del consiglio comunale e al sindaco di indire un’assise cittadina per discutere un importante punto all’ordine del giorno.
«Che è quello dell’adesione all’Area Metropolitana o alla Provincia dell’Alto Lazio – dicono i consiglieri Mucciola, Benci, Bianchi, Fronti, Rocchi e Massera – pensiamo infatti che il tema della riduzione o del riordino delle Province rivesta una notevole importanza per il territorio, ma ne il sindaco, ne la Giunta hanno preso fino ad ora iniziative per un dibattito pubblico. Crediamo inoltre che il parere che il territorio deve esprimere tra l’adesione all’area metropolitana o alla Provincia dell’Etruria, dovrebbe essere il più possibile partecipato e condiviso fra i cittadini dei vari Comuni del comprensorio».
«Vista poi l’importanza del tema – affermano le minoranze – chiediamo che il Sindaco si faccia  promotore di un incontro con i Sindaci di Tolfa, Allumiere e Civitavecchia e che la Giunta valuti al più presto la possibilità di un referendum, secondo quanto previsto dallo Statuto Comunale, a seguito di dibattiti e approfondimenti». La seconda iniziativa che intendono portare a conoscenza le opposizioni, è quella che riguarda l’acqua che in certe zone della città non è ancora potabile. «Come tutti sanno – sottolineano Mucciola, Benci, Bianchi, Fronti, Rocchi e Massera –  da due anni i cittadini delle zone Poggio Bellavista, Le Cese, Colle dell’Ara, via Colfiorito, la Selciata e il campo sportivo, subiscono il gravissimo disagio di avere acqua non potabile per la presenza, in quantità variabili, di coliformi, trialometani, e alluminio. Considerato che nel corso del 2012 e fino ad ora questa amministrazione ha emesso ben sette ordinanze di non potabilità, senza che il problema fosse risolto nelle sue cause, abbiamo presentato un’interrogazione anche per portare il problema in consiglio comunale».
«In particolare – concludono i consiglieri – chiediamo di sapere quali iniziative sono state intraprese da questa amministrazione al fine di risolvere le criticità delle acque del Nuovo Mignone Hcs, quale quadro è in grado di dare la giunta Bacheca sulle cause di tale situazione critica e sul mancato intervento di rimozione di tali cause, per quanto tempo ancora i cittadini delle zone sopraddette dovranno sopportare i disagi di avere acqua non potabile». (Gi.Ba.)


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