Antonio Del Greco, intervista a 360°
di ALESSIO ALESSI
Ad una settimana dall’Unione Europea dei welter tra Gianluca Branco e Kryzstof Bienias, a circa quaranta giorni dal rematch per la corona Silver WBC tra Silvio Branco e Giacobbe Fragomeni, a margine della scelta di Emiliano Marsili di lasciare il titolo IBO dei leggeri per disputare l’Europeo con Giacon e di fronte ad una quasi certa ‘‘rivoluzione’’ sportiva e normativa annunciata dall’AIBA, siamo andati ad ascoltare il vicepresidente della Federazione Pugilistica Italiana Antonio Del Greco.
Emiliano Marsili ha lasciato la corona IBO dei Leggeri per andare a disputare l’Europeo con Giacon, secondo lei è stata la scelta giusta?
«Credo sia stata la scelta giusta. Il titolo europeo ha maggior valore rispetto alla corona IBO. Con Giacon sarà un incontro duro, ma se Marsili dovesse superare questo scoglio, si troverebbe lanciato verso una chance importante, potrebbe combattere per una sigla prestigiosa».
Il 24 novembre ci sarà il rematch tra Silvio Branco e Giacobbe Fragomeni, cosa si aspetta?
«Mi aspetto un bellissimo match, così come è stato strepitoso il primo. Sono due dei pugili più forti che abbiamo ed entrambi hanno scritto pagine importanti di storia di questo sport».
Il primo incontro finì con un verdetto che penalizzò il pugile di Civitavecchia.
«Nella boxe ci può stare una decisione che scontenta uno dei due contendenti».
Sia Branco che Fragomeni sono gestiti dallo stesso manager, Salvatore Cherchi, i più maligni hanno sentito odore di combine nel verdetto?
«Non lo diciamo neanche per scherzo. Io credo nella buona fede dei giudici, fino a prova contraria sono loro che decidono, non i manager».
Allo stato delle cose, però, è assurdo che oltre 150 pugili professionisti vengano gestiti da solo quindici procuratori. È un mercato un po’ chiuso.
«Ha ragione, ma come Federazione abbiamo fatto il possibile per allargare il mercato, con corsi per procuratori e quant’altro, non è colpa nostra se non ci sono persone che hanno il coraggio di intraprendere questa carriera».
Il 19 gennaio ci saranno le elezioni per la presidenza della Federazione Pugilistica Italiana e lei è uno dei candidati. Cosa pensa della ‘‘rivoluzione’’ dell’AIBA (non esisterà più la categoria dei dilettanti per esempio), che potrebbe limitare i poteri delle federazioni?
«A livello sportivo credo che l’AIBA darà un canale in più ai professionisti e ciò è positivo. Sotto l’aspetto normativo, invece, penso che le federazioni nazionali debbano mantenere la propria autonomia e non permettere all’AIBA di fare da padrona».
Sabato prossimo a Civitavecchia andrà in scena l’Unione Europea dei welter tra Gianluca Branco e Kryzstof Bienias, ci sarà?
«Ci proverò, mi farebbe piacere assistere all’incontro, ma ancora non posso darle una risposta definitiva, per ora è un forse».