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Hcs: "Sui debiti della Holding il Comune non potrà fare da garante"

Hcs: "Sui debiti della Holding il Comune non potrà fare da garante"

Nuovo incontro questa mattina tra amministrazione, sindacati e liquidatori di Hcs. Probabile la proroga di 60 giorni per la presentazione in Tribunale del piano di risanamento

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CIVITAVECCHIA – “Il Comune non potrà fare da garante per Hcs”. Lo hanno detto chiaramente questa mattina i rappresentanti dell’amministrazione comunale (il sindaco Tidei e il delegato alle partecipate Emiliano Santori) durante l’ennesimo incontro tra Comune, sindacati e liquidatori di Hcs. Illustrati i tempi entro i quali quei debiti (28 milioni di euro) andranno pagati. “Il comune non può aprire nessuna fideiussione – ha spiegato Santori – a causa della legge della stabilità. Rischieremmo di sforare il tetto massimo dell’indebitamento”. Unica alternativa dunque per recuperare i soldi necessari a salvare la holding, resta dunque la vendita. E i sindacati vogliono sapere in che percentuale. E lo vogliono sapere dopo che la maggioranza si sarà riunita per studiare nel dettaglio la situazione mettendo a punto il piano di salvezza. Il dato reale comunque dice che non si può non vendere meno del 60%. In caso contrario “la gara rischia di andare deserta”. Per il delegato Santori la ricetta però è un’altra: “Vendere alcune Sot al 100%. In questo modo il Comune resterebbe sempre il committente principale che chiede i servizi – ha dichiarato – e potrebbe continuare ad esercitare il suo controllo all’interno della società. Dall’altra parte gli acquirenti sarebbero più motivati a comprare le Sot a fare in esse degli investimenti e perché – ha aggiunto – ad ampliare i servizi esistenti”. In questo modo sarebbero tutelati anche i lavoratori e la condizione imposta dai sindacati: il mantenimento dei posti di lavoro. “Per raggiungere questo obiettivo – ha spiegato il segretario della Cgil Cesare Caiazza – riteniamo che il Comune debba mantenere sui servizi una funzione, imprescindibile anche per la natura pubblica e universale degli stessi, di programmazione, indirizzo e controllo”. La scelta poi di vendere o no la holding spetta solo “all’amministrazione comunale che è chiamata, con rapidità, a decidere”. E in vista della possibile proroga, “quasi certa” per il delegato Santori, di oltre 60 giorni per presentare al Tribunale un piano di risanamento, i sindacati hanno anche chiesto di “ripristinare l’anticipo del pagamento diretto della cassa integrazione, malgrado le novità introdotte da recenti circolari Inps, trovando idonee soluzioni, nel rispetto degli accordi sottoscritti in Regione”. Un punto estremamente delicato che “rischia di compromettere la possibilità di proseguire con l’esperienza del ricorso alla Cig”. Perché ad oggi, nella mensilità non viene detratto il 20% bensi l’importo di intere giornate di lavoro. E dal canto suo l’amministrazione ha garantito che “entro martedì sarà fornita una risposta”. Motivo per cui già dai primissimi giorni della prossima settimana la maggioranza del sindaco Tidei tornerà a riunirsi. Anche se alla fine, la decisione ultima (se vendere o no parte della holding) sarà presa dal consiglio comunale.


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