Alla Galleria Michelangelo le opere di Monti
di MATTEO MARINARO
CIVITAVECCHIA – Un artista giocoso e interdisciplinare che professa la fede nel costruire. Un ricercatore che non crede all’istinto, né agli impulsi momentanei e ti pone di fronte opere in cui non vi è nulla di casuale, tutto è frutto di uno studio ben preciso. Così viene descritto dalla critica sul web il pittore e scultore Alessandro Monti. Oggi e domani, dalle ore 19.00 fino alle 24.00, le opere dell’artista reatino saranno ospitate nella Galleria Michelangelo di Roma con una mostra dal titolo “Di segni e di terre”. L’evento, che rientra nell’ambito del progetto Roma – Art Weekend (no-stop per collezionisti e neofiti con oltre 70 tra gallerie e spazi artistici romani, aperti fino a mezzanotte), è stato curato dal gallerista civitavecchiese Fabio Cozzi e presenterà al pubblico le ultime realizzazioni di Monti. Non mancheranno naturalmente le opere più caratteristiche dell’artista, con tele di grande formato, realizzate con tecnica mista e legno su tela sagomata che mantengono quella costante da sempre tema centrale della sua ricerca artistica: le tele si flettono, si inarcano creando su piani diversi volumi variamente articolati. Sul bancone da falegname infatti, Monti lavora prima i telai vuoti; poi aggiunge le strutture portanti con tele di peso e trama diversa. A volte piane o molto curvate, l’artista scolpisce sagome lunghe e piene che usa magari sulla stessa opera: una volta al negativo per scavare un alveo femminile, o un’altra in forte aggetto assertivo, del tutto maschile. Quando il gioco dei telai è terminato, lasciando asole, fessure, in cui creare altri spessori materici, comincia a tendere le tele e a fissarle. Un’opera di Monti va guardata anche a rovescio, per capire qualcosa qualcosa in più della sua personalità. Durante l’inaugurazione della mostra verrà inoltre presentato anche il catalogo, Edizioni Michelangelo Libri, con testi critici di Paola Di Giammaria e Carlo Fabrizio Carli. «In queste ultime tele – spiega Paola di Giammaria – il segno e la terra sono i protagonisti dell’opera di Monti. Il messaggio dell’artista è forse quello di tornare alle origini. La sua pittura-scultura è l’immagine dell’essenza, talvolta un po’ ambigua ma profonda, e non la voce dell’apparenza». Nelle due serate di apertura, il pubblico sarà accompagnato dalla performance musicale del gruppo Seicorde. «Sono molto soddisfatto di tornare a curare un evento importante come questo- ha commentato Fabio Cozzi – un artista è unico quando riesce ad esprimersi con un proprio linguaggio e personalità, proprio come Monti. Una mostra imperdibile».