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Autovelox, controricorso al tribunale di Civitavecchia

Santa Marinella. Impazza la polemica sulle multe emesse con il rilevatore di velocità posizionato sull’Aurelia Il comandante dei vigili urbani, Jacobazzi: «La sindacabilità di provvedimenti come il decreto del prefetto è di competenza del Tar e non del giudice di pace. La sentenza di quest’ultimo che considera la strada di quartiere appare risibile. Si è creato troppo allarme sociale»

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SANTAdi ALESSANDRO D’ALESSIO

SANTA MARINELLA – Prosegue senza sosta la querelle in merito al sistema di photored ed autovelox, per la messa in sicurezza della città, che negli ultimi mesi ha fulminato con migliaia di multe gli automobilisti.
Il comando di polizia municipale smentisce infatti le dichiarazioni di Pedrini, il coordinatore della Fiamma Tricolore, che sosteneva l’illegittimità del procedimento sanzionatorio.
«Per quanto riguarda la velocità», afferma il comandante Jacobazzi, «la procedura è subordinata all’emanazione del decreto del prefetto, che valuta la natura della strada, la non possibilità di intimare l’arresto, se non a rischio dell’incolumità degli agenti e dello stesso trasgressore, rilevante incidentalità e pericolosità del tratto sottoposto a controllo». «Nel tratto della statale Aurelia, denominata strada urbana di scorrimento – dice ancora il comandante della polizia municipale – in quanto congiungente più comuni con attraversamento urbano, il prefetto di Roma ha emanato un apposito decreto considerando fuori discussione l’incidentalità e la pericolosità del tratto in oggetto, anche alla luce delle rilevazioni degli organi di polizia stradale che hanno evidenziato incidenti con esiti mortali e lesioni personali gravi. Che sia difficile, se non ponendo a rischio la sicurezza degli agenti e degli automobilisti, il fermo e la contestazione, risulta dalla condizione della stessa statale».
Secondo la polizia locale inoltre non sarebbe di competenza del giudice di pace esprimere giudizi in merito ai ricorsi contro le multe. «Che il giudice di pace di Civitavecchia abbia pronunciato una sentenza statuendo che la statale Aurelia sia da considerare strada di quartiere, appare risibile – dice Jacobazzi – ed è oggetto di ricorso al Tribunale ordinario di Civitavecchia, come tutte le eventuali decisioni che ci dovessero essere dello stesso tenore». «Le strumentalizzazioni che del caso sono state fatte – polemizza il comando dei vigili – non possono che essere considerate irresponsabili, in quanto non considerano l’aspetto preventivo della procedura, che ha visto diminuire gli incidenti nel territorio comunale, e nel tratto in argomento l’azzeramento degli stessi da quando è stato installato il dispositivo». Per la legge, la sindacabilità dei provvedimenti amministrativi quali il decreto del prefetto, sono di esclusiva competenza del Tribunale amministrativo regionale e non del giudice di pace, sostengono i vigili, pertanto «sono stati interessati gli organi giurisdizionali e di autogoverno dei giudici, per quella che appare un’azione che tende a creare allarme sociale ed una sorta di impunità da parte di coloro che sistematicamente e più volte al giorno violano le norme sulla velocità per dare inizio al procedimento contenzioso in una sorta di sfida con la pubblica amministrazione creando un clima di presunta illegalità».


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