Civitavecchia in avanscoperta con il Pomezia
di CARLO GATTAVILLA
CIVITAVECCHIA – La nona ‘‘sinfonia’’ del campionato di Eccellenza. Sul palcoscenico del Fattori il Civitavecchia affronta (alle 11) il Pomezia. Una gara ad alta tensione, dove nessuno dei 22 in campo vuole perdere. I nerazzurri decisi ad abbassare definitivamente il sipario, i rossoblù sulla cui panchina siede l’ex giallorosso Odoacre Chierico (subentrato a Scarfini, esonerato proprio dopo il ko all’andata con la ‘‘sua’’ Vecchia), dal canto loro, sognano di riaprire i giochi, almeno per quanto riguarda la piazza d’onore. Al termine della rifinitura di ieri mattina, Paolo Caputo si confessa. «Col Pomezia ci giocheremo una delle tante finali che mancano da qui alla fine del campionato – attacca il mister – e non escludo che l’altro match fondamentale sarà quello contro l’Almas, di domenica prossima». Infatti studiando la classifica del girone A, non può sfuggire agli occhi il trittico di fuoco che si presenta a Macaluso e compagni. Dopo Pomezia ecco due trasferte: Maccarese (nel recupero di mercoledì prossimo) e Almas Roma. Il tecnico preferisce fare un passo alla volta. «Intanto pensiamo a vincere col Pomezia – incalza Caputo – alle altre penseremo a tempo debito. Loro? Verranno qui per giocarsi la partita, una partita da ultima spiaggia. Ci troveremo davanti una squadra vogliosa di fare bene, un po’ delusa dai risultati, visto che era stata costruita per vincere il campionato». Civitavecchia a parte (57), la piazza d’onore fa gola a tutti. Il Flaminia ha agganciato l’Aprilia (47) mentre appaiate sono Tor Tre Teste e Almas (43), poi Cecchina (41) e Pomezia (40). «Previsioni avverate – sottolinea Caputo – ma era normale che succedesse così. Per noi vincere oggi significherebbe ammazzare il campionato». Il mister non si preoccupa se gli viene ricordato che il Pomezia vanta il miglior attacco del campionato. «Di sicuro non faremo nessun catenaccio – assicura – anche perchè come recita un vecchio detto, la miglior difesa è l’attacco». Sorride e scappa via al sol pensiero che nello spogliatoio è pronta la festa per le sue 100 panchine in nerazzurro, anche se l’unico regalo che si aspetta sono i tre punti.