Civitavecchia, Mariotti: "C'è tanto da lavorare''
di CIRO IMPERATO
CIVITAVECCHIA – Terzo giorno da allenatore del Civitavecchia per Marco Mariotti ed arriva il momento di tracciare un primo bilancio. Il nuovo mister nerazzurro ha avuto modo di vedere all’opera il gruppo ed è stato velocissimo ad impossessarsi della squadra, stabilendo le sue nuove regole ed abbozzando i suoi schemi.
Mister, partiamo dall’impatto con la città.
«Civitavecchia è una piazza importante e di conseguenza esigente. Subentrare poi non è mai facile, ma ho fatto tanta gavetta ed ho saputo farmi apprezzare lavorando sodo. L’obiettivo per l’immediato è la salvezza, poi vedremo».
Come ha trovato la squadra?
«C’è tanto da lavorare: credevo bastasse dare una scossa all’ambiente, demoralizzato da una serie nera ma in questi primi allenamenti ho notato che bisogna intervenire anche dal punto di vista fisico che tattico».
Insomma dobbiamo attenderci una rivoluzione?
«Credo che sarebbe controproducente uno stravolgimento totale ma il limite di questa squadra mi sembra quello di non saper sfruttare le sue qualità. Io cercherò di far proprio questo: riuscire ad ottenere il massimo da ogni ragazzo e quindi al bando i numeri dei moduli tattici ma semplicemente un assetto che ci dia equilibrio ed al contempo esalti le caratteristiche dei giocatori».
Ha comunque già visto all’opera il Civitavecchia e si suppone sappia già dove intervenire?
«Ai ragazzi ho chiesto in primis di non cercare sistematicamente Gagliardini con i lanci lunghi. Bisogna arrivare al nostro attaccante costruendo e poi dobbiamo metterlo nelle condizioni migliori e non costringerlo ad un duro lavoro per rendere giocabili ‘‘palle sporche’’».
Questo fa presagire un ritorno alle due punte.
«L’importante è non lasciare isolati gli attaccanti. Voglio un centrocampo più partecipe, così come gli under che non devono solo far parte degli undici perchè lo impone il regolamento: giocatori come Ruggiero ad esempio se ben imbeccati possono fare la differenza».
Riguardo l’organico chiederà ancora rinforzi alla società?
«Il fatto di aver dovuto fare a meno di Macaluso e Boriello mi è dispiaciuto. Sarebbero stati entrambi molto utili. Nel frattempo è arrivato un difensore affidabile come Gimelli ed un vice-Baroncini (Cioci, ndr) che stimolerà la concorrenza tra i pali. Certo se Gentile dovesse andar via servirebbe un altro centrocampista e poi necessitiamo anche di un altro esterno difensivo in età di lega oltre ovviamente ad un attaccante.Operare adesso sul mercato è complicato ma non è detto che sia indispensabile».
LE ULTIMISSIME – Diego Michesi e Massimi Izzi vanno via, Pasquale Giampaglia e Matteo Masini restano. Scadute le 48 ore di tempo che lo staff tecnico si era preso dopo l’esonero di Caputo, mister Mariotti sa definitivamente chi saranno i suoi compagni d’avventura. Il team manager Giampaglia, dopo essersi visto respingere le dimissioni dal presidente Tersigni, era tornato a lavoro già mercoledì mercoledì. In anticipo anche la decisione di Michesi, che come il preparatore dei portieri Izzi, ha deciso di chiudere il suo rapporto con il club nerazzurro. L’ultimo a decidere è stato Masini, che alla fine collaborerà con Mariotti e resterà alla guida degli juniores nazionali. Ieri invece i portieri sono stati allenati da Ezio Cascianelli. Resta al proprio posto anche il Direttore Tecnico Lelio Petronilli. Intanto il giudice sportivo ha fermato per un turno il centrocampista Fabio Adornato, che accusa tra l’altro anche un risentimento muscolare.