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Emergenza casa: in otto mesi la prima soluzione

L'Ater punta a trasformare vecchi locali in nuovi alloggi popolari. La prima circoscrizione chiede il blocco per un anno degli sfratti

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CIVITAVECCHIA – Niente prefabbricati in legno, come vorrebbe il Pincio, per risolvere l’emergenza abitativa. «Non sono utili allo scopo che vogliamo fissarci – ha infatti spiegato  il presidente dell’Ater Gianfranco Di Ludovico intervenendo al consiglio aperto della prima circoscrizione, dedicato al problema casa – non è questo il modo di dare risposte a tanti civitavecchiesi». E così si è passati alle proposte, da realizzarsi in tempi brevi: si parla dai 3 agli 8 mesi. «Stiamo valutando le iniziative da mettere in campo con il nostro cda – ha aggiunto Di Ludovico – ma pensiamo, ad esempio, a verificare la possibilità di reperire appartamenti che possiamo acquistare sia da costrutturi che da consorzi, per metterli così a disposizione. Ma anche la possibilità di riconvertire locali attualmente inutilizzati e trasformarli con interventi ordinari e straordinari in veri e propri alloggi, in questo caso duraturi». Posizione sulla quale concorda anche il Comitato Quattro Porte il quale fornirà a breve una lista di locali già individuati da poter utilizzare. Tutto questo in attesa della costruzione dei 300 alloggi a Torre D’Orlando che potrebbero risolvere l’emergenza CONSIGLIOsti8mata, per l’Ater, in circa 250 famiglie. Intanto, proprio per «ganatire una boccata d’ossigeno ai civitavecchiesi interessati», come ha spiegato il presidente della Prima Oriana Pagliarini, e in considerazione degli otto mesi massimi fissati per una prima risoluzione, il consiglio ha approvato all’unanimità la proposta di chiedere al Sindaco che vengano bloccati per un anno tutti gli sfratti. «Nel frattempo – ha aggiunto l’assessore ai servizi sociali Fulvia Fanciulli – proseguiremo con la verifica delle occupazioni, per evitare come ancora accade che alloggi siano assegnati a persone decedute ormai da anni». E mentre l’assessore all’Urbanistica Mauro Nunzi ha ribadito quelli che sono i punti fondamentali del piano proposto dal Pincio, ha avuto modo di spiegare anche come «la Regione in questi anni non ci ha aiutato promuovendo leggi – ha aggiunto – che hanno eliminato la decadenza dell’assegnazione per chi supera i limiti previsti o che hanno sanato le occupazioni abusive: a Civitavecchia sono stati ben 37 i casi».


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