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Freedom: "Il modello delle holding è inapplicabile"

Secondo l'associazione la Hcs non potrà assumere alcuna partecipazione nelle Sot, in quanto i contratti sarebbero nulli. Ma, su precisa domanda di Civonline e della Provincia, l'assessore Monti nei mesi scorsi spiegò come sarebbe stato aggirato il problema: la Hsc sarà una multiservizi

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   di FABIO MARUCCI

CIVITAVECCHIA – “Ancora un atto di superficialità e faciloneria di Gianni Moscherini. La cosiddetta “Holding” (che poi Holding non è), varata più per mantenere equilibri interni che non per migliorare i servizi pubblici, è viziata da macroscopici errori che rischiano di far fare l’ennesima brutta figura alla nostra città”. Lo sostiene, in un comunicato, l’associazione Freedom, facente capo al coordinatore di Forza Italia Alessio De Sio, in questi giorni scatenato contro l’amministrazione, con la minoranza consigliare che lascia che nel centrodestra prosegua questa singolare situazione da “regolamento di conti”.
Secondo Freedom, l’architrave su cui poggia la riforma dei servizi della giunta Moscherini sarebbe infatti giuridicamente compromessa, tanto da far crollare tutto il sistema ideato. “Il modello adottato – afferma De Sio – appare obsoleto ed in contrasto con le recenti disposizioni in materia, con riferimento alle norme a tutela della concorrenza e quindi dell’interesse dei consumatori/cittadini. Basti analizzare la legge 248/06, le cui prescrizioni (commi 1, 2, 3, 4 dell’art. 13) risultano praticamente insormontabili per lo schema realizzato a Civitavecchia. L’art. 1 recita: “Le società a capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle amministrazioni pubbliche, regionali e locali… non possono partecipare ad altre società o enti”. Il comma 2 stabilisce poi che: “i contratti conclusi, in violazione delle prescrizioni dei commi 1 e 2 SONO NULLI”. A rafforzare quanto citato è successivamente intervenuto il Decreto Tremonti (n. 112 del 25 giugno 2008), convertito in legge n. 133/08 del 6 agosto scorso (pochi giorni dopo l’ok del consiglio comunale, sono stati anche sfortunati…), come si legge facilmente nell’art. 23-bis. Al riguardo, l’affidamento diretto rimane per pochissimi casi, e previo parere straordinario dell’Autorità per la Concorrenza”.
“Come fa, dunque, la società denominata HCS – conclude De Sio – a partecipare alle SOT e a stipulare contratti con queste, visto che gli artt. 11 e 17 della delibera risultano palesemente in contrasto con la legge? E non ci si venga a dire che le norme della 248 sono superate dalla nuova Finanziaria, perché la disposizione generale non può essere “gerarchicamente” superiore alla legge di dettaglio sui servizi pubblici. In materia esiste ampia giurisprudenza. A questo punto il nuovo “pasticcio” moscheriniano è servito, mostrando miseramente che la sbandierata volontà di migliorare i servizi per i cittadini, altro non è che il solito carrozzone politico, per di più scritto e approvato con confusione e approssimazione degne del Lider Maximo dell’incompetenza, o ex reuccio del porto se si preferisce. Si può varare un provvedimento di questa portata, negli stessi giorni in cui viene approvata la legge di modifica dell’intera disciplina? Mah!”.

La puntualizzazione di Freedom è pertinente, tant’è che anche Civonline a luglio interpellò l’assessore Monti, che chiarì come in realtà (del resto lo scrive lo stesso De Sio) la Hsc, pensata in origine per essere una holding, non assumerà alcuna partecipazione nelle Sot, diventando essa stessa una multiservizi, alla quale il Comune dovrà passare tutti i contratti di servizio, per poi affidare alle Sot soltanto degli “stralci funzionali” dei singoli servizi, come spiegò a suo tempo Monti.

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