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Il carbone di Civitavecchia finisce a Strasburgo

Domenica mattina incontro dei cittadini con Roberto Musacchio, vicepresidente della Commissione Clima del Parlamento Europeo

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TARQUINIA – Domenica 15 giugno alle ore 10,30 a Tarquinia, presso la Centrale Ortofrutticola, i cittadini più attivi in rappresentanza dei comuni del comprensorio inquinato, che si battono per fermare la costruzione, l’accensione e il funzionamento della centrale a carbone di Civitavecchia, incontreranno Roberto Musacchio, vicepresidente della Commissione Clima del Parlamento Europeo, componente della Commissione Ambiente e membro del gruppo parlamentare della Sinistra Europea. “L’incontro  – spiega una nota dei no coke – servirà a valutare insieme le iniziative da attivare, a Strasburgo, per difendere la salute e l’economia di questo territorio dalla centrale di TVn, dalla menzogna del carbone pulito e dalla sistematica disinformazione in atto, coinvolgendo nell’azione anche gli eurodeputati degli altri paesi comunitari, dei vari schieramenti politici, per avvicinare il problema dell’Alto Lazio all’opinione pubblica Europea”. I cittadini reclameranno soprattutto il diritto a procedure autorizzative vere, “che non si risolvano – dicono – come nel caso della Valutazione d’Impatto Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia in passaggi burocratici farsa, il cui fine è piegare ogni livello istituzionale alla volontà di Enel”. “E’ quanto sta accadendo con Marrazzo ed i sindaci del comprensorio – tuonano i no coke – Tra questi il sindaco di Tarquinia che non perde occasione per urlare contro il carbone e, contemporaneamente, si dissocia dalle iniziative per fermare la centrale messe in atto da agricoltori, commercianti, operatori sanitari e popolazioni che hanno il coraggio di sfidare il gigante elettrico. Così il Sindaco di Tarquinia prepara un futuro di sofferenza per i suoi cittadini con la complicità di alcuni consiglieri comunali”. La lotta contro la centrale a carbone di Civitavecchia, dunque, continua serrata. Tra i più attivi figurano i cittadini che si sono riuniti nel ”Comitato cittadini liberi”, gli agricoltori dell’Alpo, la Centrale ortofrutticola, il Consorzio di Bonifica, l’Università Agraria.


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