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L’inchiesta sulle ‘‘acque sporche’’ riguarda anche Civitavecchia

La Gdf nel 2006 riscontrò delle irregolarità nell’impianto di depurazione

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ERRIGOCIVITAVECCHIA – «Civitavecchia non è certamente esclusa dall’attività di controllo». Non aggiunge altro il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Emilio Errigo in riferimento all’operazione ‘‘Oro Blu’’ condotta dal Roan sul territorio laziale, che ha portato già alla scoperta di 200 illeciti amministrativi e 43 reati penali sui controlli effettuati nei confronti di 355 depuratori. L’inchiesta non è chiusa e Civitavecchia ha già visto le Fiamme Gialle intervenire sul depuratore cittadino nel 2006, quando i militari rilevarono irregolarità proprio nell’impianto di depurazione delle acque, apparso all’epoca sottodimensionato e non adeguato a supportare il fabbisogno della comunità. Fu quindi comminata alla società che gestisce l’impianto una sanzione amministrativa di alcune migliaia di euro, mentre la medesima si impegnava ad impiegare alcuni fondi ottenuti dalla Regione Lazio, nell’adeguamento e messa a norma del depuratore. La Finanza tuttavia non ha mai abbassato la guardia, insistendo nei controlli e negli accertamenti connessi ai reflui urbani. Una vicenda quella della depurazione che però lascia dei dubbi, chiamando in causa proprio il Comune. Nonostante l’ipotetico adeguamento del depuratore, i reflui in eccesso continuerebbero a confluire direttamente in una vasca a cielo aperto di accumulo, posizionata a Fiumaretta, creando disagi dovuti soprattuto alle fetide esalazioni. Nessuna condotta sottomarina quindi traghetta le acque sporche lontano dalla costa, mentre il Pincio a quanto pare non si pone il problema.


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