Pubblicato il

Moscherini: «E' l’ora della svolta»

Il primo cittadino annuncia la partenza di opere importanti per lo sviluppo della città. «Tra non molto apriranno due fabbriche tra il porto e la zona industriale che daranno una boccata d’ossigeno all’occupazione. Al via una fase nuova che prevede la riqualificazione del Pirgo e della Frasca. Civitavecchia sarà tutta un cantiere»  

Condividi

   di FABIO MARUCCI

Venticinque giorni fa all’aula Calamatta del Comune il sindaco Gianni Moscherini ufficializzava la nuova giunta. Andando indietro nel tempo di circa un anno, appare nitido il ricordo della vecchia squadra, sostituita per esigenze, diciamo pure logistiche.
Sindaco, in termini pratici in che cosa consiste il cambiamento?
«Posso tranquillamente affermare che si è chiusa la fase del risanamento e dell’emergenza, mentre si sta aprendo quella dello sviluppo e della speranza per Civitavecchia. Siamo partiti da un buco di 83 milioni di euro, da un bilancio preventivo 2008 che ipotizzava 13 milioni di entrate in meno rispetto agli altri anni e da servizi in emergenza, a partire dai rifiuti con l’esaurimento della discarica fino alla situazione delle municipalizzate. Di fronte a questi aspetti abbiamo messo in piedi una politica di rigore, che non grava neppure per un centesimo sulle tasche dei cittadini. Abbiamo reperito in soli 7 mesi risorse nuove per il risanamento e lo sviluppo: 60 milioni di euro dall’Enel in tre anni e 4,5 per tutta la durata della centrale direi che costituiscono un buon trampolino di lancio».
Come intende utilizzare i fondi derivanti dalla convenzione Enel?
«Non mi voglio sbilanciare, posso solo dire che quei soldi non serviranno solo per una gestione ordinaria del Pincio, ma ci consentiranno di pensare ad investimenti in termini di sviluppo».
Sviluppo e investimenti. Due parole che, secondo qualcuno, non riguarderanno ad esempio la holding dei servizi pubblici. E’ così?
«Assolutamente no. Intanto il primo passo è quello di mantenere pubblico il patrimonio del Pincio, contestualmente amplieremo i servizi e con un capitale iniziale faremo nuovi investimenti in opere e mezzi».
Cambiando contesto, quali altre iniziative prevede per incrementare l’occupazione?
«Nell’immediato l’apertura di nuove fabbriche. Per questo motivo stiamo lavorando all’ampliamento della zona industriale».
Si riferisce alla costruzione di pannelli solari?
«Buonissima idea, ma quella sarà solo la terza fabbrica che tuttavia sarà realizzata in tempi brevi. Prima ce ne sono altre due di immediata apertura tra il porto e la zona industriale».
Di che fabbriche si tratta?
«Ogni cosa a suo tempo».
Una recente novità si chiama porto storico, o watrefront se preferisce. Cosa rappresenterà per la città?
«Intanto decreterà la tanto auspicata sinergia città-porto, senza contare i posti di lavoro che si verranno a creare. E’ un progetto che ho seguito con particolare attenzione fin da quando ero presidente dell’Autorità Portuale e che ora si avvia verso la definizione, portando alla ricucitura di un tessuto urbano degradato».
I problemi però in città restano e sono molti. Ad esempio, c’è la vicenda dell’università. Cosa fare?
«Abbiamo già una proposta per il rilancio dell’università a partire da settembre, che coinvolgerà varie categorie. Voglio però aspettare prima di parlarne».
Insomma, un anno che si preannuncia come quello della tanto attesa svolta?
«Tra le altre cose abbiamo programmato la ricostruzione del Pirgo e la definizione della Frasca con pineta e porticciolo: Civitavecchia sarà tutta un cantiere».
Qualcuno parlò di opere faraoniche. Va detto che i cittadini spesso valutano l’amministrazione sulle piccole cose. Come la mettiamo con le migliaia di buche di cui la città è piena?
«Giusto. Abbiamo predisposto un nuovo piano di trasporto urbano e il rifacimento di numerose strade degradate. Ora abbiamo i soldi per rifare i marciapiedi, per riqualificare i fossi e per il decoro urbano. Potenzieremo inoltre la raccolta rifiuti, insieme ad Etruria Servizi».
Lei è nell’occhio del ciclone per la vicenda vigili. Ma è davvero tutto deciso?
«Purtroppo si. Abbiamo cercato in 1000 modi di salvaguardare almeno la fase di transizione, ma la finanziaria del governo Prodi è chiara: bisogna attingere dalla graduatoria».
Polemiche dall’opposizione riguardo al cartellone estivo, «Troppi soldi spesi» dicono. Cosa risponde?
«Lo so bene, chi è legato alla tradizione pluriennale di conservare una città triste ci sarà rimasto male. Abbiamo voluto offrire un’estate di divertimenti anche a chi non può permettersi vacanze costose».
Come immagina i mesi futuri?
«Confido nella possibilità di realizzare il programma elettorale. Auspico un rafforzamento della Grande Coalizione e una partecipazione più attiva della minoranza al progetto di cambiamento della città».


Condividi

ULTIME NEWS