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Moscherini: "Fs, tutto da rifare"

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CIVITAVECCHIA – E’ al fianco dei lavoratori delle ferrovie il sindaco Gianni Moscherini, ma con qualche riserva. Domani infatti è il giorno dello sciopero e del corteo che attraverserà la città, passando proprio dal Pincio, toccando l’Authority ed arrivando alla banchina delle Fs all’interno dello scalo. L’appuntamento è alle 9.30 al piazzale sotto Torre Europa: questo il punto di incontro per tutti i lavoratori del comparto. «Sono con loro quando protestano contro le ferrovie – ha spiegato il primo cittadino – sono dieci anni che l’azienda trascura Civitavecchia non riuscendo a capire, invece, le reali potenzialità di sviluppo del porto e del territorio. Questo sarà oggetto di lotta e contrasto da parte dl Pincio contro le Fs che hanno disconosciuto, in questi anni, le esigenze di trasformazione rivoluzionaria del sistema ferroviario». E così Moscherini ha parlato di dirigenti ‘‘incapaci’’, di persone che non sono in grado di saper intervenire sul territorio. Questo nonostante Civitavecchia abbia acquisito il 90% della movimentazione delle acciaierie di Terni, abbia attratto i maggiori armatori del settore delle crociere, abbia sviluppato in maniera esponenziale il traffico delle Autostrade del Mare. La riserva riguarda però il settore navigazione e, in questo caso, i sindacati «i meno disposti a partecipare ad operazioni di risanamento – ha aggiunto – continuando invece a difendere gli interessi corporativi, senza guardare al di là del proprio naso. La divisione Cargo, così come è, è indifendibile perché superata dalla logica di mercato. Bisogna mantenere il ruolo delle ferrovie, ma in modo intermodale, sostituendo i carri con i trailer ferroviari che trasportano contenitori, le cosiddette casse mobili, che arrivando sotto bordo, dal binario passano ai trailer gommati che vengono poi imbarcati. In questo modo si potrebbe pensare di ampliare i traffici anche alle altre regioni toccate dalle Autostrade del Mare». Moscherini in questo caso non esclude possibili joint venture con armatori privati. «A cosa serve il servizio pubblico – si è infatti chiesto – se è inefficiente?». La prossima mossa del Pincio è quella di inviare una lettera al prossimo presidente del consiglio, a quello della Provincia e a quello della Regione, per chiedere «l’apertura di un tavolo a carattere nazionale – ha spiegato – perché il problema investe Civitavecchia, ma anche altre aree e regioni. La soluzione non è a lungo termine. Basterebbe collaborare, ad esempio, per creare una sorta di un’unica officina del porto per tutelare il lavoro».


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