Pronta la modifica alla variante 30
CIVITAVECCHIA – L’amministrazione comunale si prepara ad archiviare la variante 30, che venne approvata in consiglio comunale nel 2002, prevedendo una serie di vincoli per costuire in determinate aree cittadine (ad esempio nei pressi dei fossi) e fissando un elenco di beni da salvaguardare. All’epoca, la variante fece molto discutere soprattutto per la contrarietà degli ordini professionali, che temettero per un blocco sostanziale alla realizzazione di nuovi immobili in città (che poi, di fatto, non c’è stato) e che ancora oggi guardano con favore alla modifica, in senso meno restrittivo, dell’atto che tornò alla ribalta nel 2005, quando si sviluppò il caso ‘‘Villa Bianca’’. Come anticipato dal magazine La Tribuna, ancora in edicola, l’assessore all’Urbanistica Mauro Nunzi ha già definito le modifiche da apportare e in pochi giorni l’atto dovrebbe approdare in commissione Urbanistica per il parere prima dell’esame in consiglio comunale.
Tra le modifiche spicca proprio l’eliminazione di Villa Bianca tra i beni da tutelare. La costruzione, al posto della quale già tre anni fa sarebbe dovuto sorgere un palazzo, fu oggetto di una battaglia dell’allora consigliere comunale del Prc Mauro Cosimi, che sosteneva che dovesse essere recuperata e non demolita. Ora, con la revisione della variante, probabilmente il problema si porrà di nuovo, stavolta con poche speranze di salvezza per l’edificio al civico 76 di via Calisse.
Intanto, l’esponente dei Repubblicani Europei Vincenzo Monteduro, dal cui esposto è partita l’inchiesta su via Pinelli, torna a rivolgersi alla magistratura per denunciare quello che – a suo avviso – è un altro ‘‘caso’’ urbanistico, stavolta in via Bramante, a proposito della costruzione che dovrebbe sorgere a cavallo tra la scuola della musica e l’area che ospitava prima del crollo il magazzino Maury’s. Quelle due aree sono oggetto di un piano di recupero approvato dal consiglio comunale, varato per dare la possibilità alla società che doveva costruire nello spazio ex Enel all’angolo tra viale Baccelli e via Adige, di avere cubature alternative e sempre in centro. Secondo Monteduro, il volume edificabile in quell’area sarebbe di poco superiore agli 11.500 metri cubi, mentre il Comune avrebbe concesso circa 14.000 metri cubi, ‘‘regalando’’ al costruttore – secondo l’esposto – volumetrie per circa 2 milioni di euro di valore.