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Tidei torna in corsa per la Camera

Accordo in vista nel Pd per ricandidarlo come rappresentante dell’area di Civitavecchia. Per lui si profila una posizione ‘‘borderline’’ con possibilità di successo legate al risultato del partito

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CIVITAVECCHIA – Pietro Tidei si prepara a tornare in gioco per un seggio a Montecitorio. Il ritiro dalla competizione elettorale di Santa Marinella, oltre all’oggettivo stato di isolamento in cui gli ex alleati e pezzi importanti del suo stesso partito avevano costretto l’ex sindaco, potrebbe essere dovuto anche all’apertura di un nuovo, importante spiraglio per un clamoroso rientro nel ‘‘giro’’ parlamentare. In questi giorni, infatti, dopo aver definito le questioni più importanti a livello nazionale, il deus ex machina del Pd, Goffredo Bettini, sta esaminando con il suo staff una situazione strategica come quella di Roma e del Lazio, su cui il candidato premier Walter Veltroni si gioca tantissimo, avendovi costruito, negli anni di governo del Campidoglio, il proprio sistema di potere. Stando a quanto si dice negli ambienti bene informati del Pd romano, l’accordo raggiunto tra ex Ds ed ex Margherita per la circoscrizione Lazio 1 (Roma e provincia) prevede che siano candidate figure di riferimento per i territori interessati intorno alla Capitale. Le aree per cui definire i papabili deputati del Pd sono dunque quelle di Tivoli, dei Castelli e di Civitavecchia. L’intesa ha previsto, a tal proposito, due nomi di provenienza Ds e uno alla Margherita, individuato in Piero Ambrosi, assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Roma nella giunta Gasbarra, per la zona di Tivoli. I due ex querciaioli – stando alle indiscrezioni – sarebbero l’ex consigliere regionale di Carpineto romano Renzo Carella per l’area dei Castelli e Pietro Tidei per Civitavecchia.
Al di là delle candidature, sarà determinante la posizione di ciascuno dei tre nella lista del Pd per Lazio 1, tenendo anche presente la scelta di mantenere l’alternanza tra uomini e donne. Ricordiamo tutti come finì nel 2006: Tidei era il sedicesimo in lista e, nonostante il 32,7% raggiunto dall’Ulivo, rimase fuori come primo dei non eletti, in seguito alla ormai famosa scelta di Paolo Gentiloni di optare per il Lazio, escludendo l’ex sindaco di Civitavecchia ed aprendo le porte della Camera a Giuseppe Giulietti.
Questa volta, onde garantire per quanto possibile una certa rappresentanza parlamentare ai vari territori, l’accordo sarebbe per posizioni in lista migliori, anche se sempre ‘‘borderline’’. Sarà dunque decisivo il risultato complessivo del Pd, sempre che, alla fine, in un momento in cui tutti sgomitano per essere candidati in posizioni accettabili per avere una speranza di elezione, non salti anche questo accordo.


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