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''Abbiamo fatto ripartire la città''

Secondo gli esponenti della maggioranza, l’amministrazione cominciava a dare risultati. Flamini: «È la dimostrazione che la società civile ha fallito»

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di RAFFAELE CIRULLO

Alla conferenza stampa sono stati diversi gli interventi dei vari rappresentanti dell’amministrazione, anche se non è passata inosservata l’assenza di almeno due assessori (Michelli e Boncompagni). A prendere la parola sono stati innanzitutto il coordinatore della Margherita Valentino Carluccio, che ha espresso solidarietà a Saladini, sottolineando come sia ingiusto giudicare una amministrazione dopo soli 7 mesi. Ha parlato poi Mario Flamini che ha ammesso di aver sbagliato, da segretario dei socialisti, ad accettare la candidatura di Graziano Marsili, uno dei consiglieri dimissionari, rimarcando anche come questa sia la dimostrazione del fallimento della società civile «mentre i partiti – ha detto – rappresentano una solida garanzia per la stabilità delle amministrazioni». L’ex assessore all’Urbanistica Tomassini ha invece chiesto che si faccia luce sui poteri forti che hanno orchestrato la caduta della Giunta. «D’altra parte – ha detto Tomassini – non dobbiamo nasconderci e fingere di non aver sentito lo stesso Piendibene dire che il commissario Moscherini ha contribuito in modo determinante alla raccolta delle firme». Si è detto dispiaciuto invece Pino CFascianelli, che ha spiegato come a fronte di una «eredità disastrosa lasciata dal centro destra», l’amministrazione avesse finalmente reperito le risorse per iniziare a lavorare. Di una oscura regia parla infine anche Sandro De Paolis, che ha definito la caduta dell’amministrazione “un golpe ad orologeria”. «Anche se non se ne capiscono i motivi – ha aggiunto – visto che abbiamo trovato la città ferma e l’abbiamo fatta ripartire».


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