Arci, il giorno dello sgombero <br />
di SIMONE CARLETTI
CIVITAVECCHIA – «E adesso dove porteremo i nostri figli? È una vergogna, ringraziamo il Sindaco per questo». Scendono le lacrime sui loro volti mentre abbracciano i figli, per lo più ragazzi disabili per i quali la struttura dell’Arci nel parco Yuri Spigarelli è stata fino ad oggi come una seconda casa. La rabbia delle mamme è poca cosa di fronte all’enorme delusione che si legge sul volto di Roberto Sanzolini, presidente dell’associazione che da oltre vent’anni occupa la struttura all’interno dell’area verde di San Gordiano. «Ci sentiamo presi in giro dal Sindaco – ha detto Sanzolini – perché dopo 4 anni non ha fatto nulla per venirci incontro, nessun accordo è stato raggiunto per ristrutturare i locali. Faremo ricorso al Tar, intanto abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica per questa situazione grave». Parole dure che non nascondono l’amarezza per una situazione che forse poteva essere evitata e di cui sicuramente le maggiori vittime saranno quei ragazzi che ora con i loro volti stupiti guardano le forze dell’ordine apporre i sigilli su ogni ingresso della struttura. L’Arci non è stata a guardare e in questi giorni ha fatto fare una perizia che smentirebbe quella realizzata dal Comune. «Un noto ingegnere della città – ha spiegato il presidente dell’Arci – ha fatto per noi in 4 giorni una perizia da cui emerge che i locali sono idonei per l’uso, con strutture portanti in buona conservazione. Solo l’esterno è fatiscente e ci sono alcune infiltrazioni d’acqua, tra l’altro proprio negli appartamenti del Comune». Alla richiesta al Sindaco di sospendere l’esecuzione dell’ordinanza di sgombero, Sanzolini fa sapere di non aver avuto alcuna risposta, così come di trovare una possibile sede alternativa, promessa da Moscherini stesso. «Il Sindaco ha pensato solo di fare pressioni sui vigili urbani affinché ponessero i sigilli», si sfoga Sanzolini.