Caputo: "Civitavecchia resta la mia prima scelta''
Le mutazioni climatiche non hanno risparmiato neppure il calcio. Con largo anticipo, rispetto al solito, è infatti già cominciato il ‘‘valzer della panchine’’. Panchine già calde, prima che l’estate (tradizionalmente momento topico) sia entrata nel vivo. Serie D ed Eccellenza si sono appena concluse, Promozione, Prima e Seconda sono agli sgoccioli, ma pur essendo teoricamente tutti legati ai propri club fino al 30 giugno, gli allenatori vengono già collocati su panchine diverse da quelle fin qui occupate. L’impressione è che si voglia guardare già avanti dopo una stagione non proprio esaltante, quanto meno non per tutti. A Santa Marinella ad esempio Gabriele Dominici ha le ore contate. La bella cavalcata in Coppa lo scorso anno fece passare in secondo piano, una stagione in chiaroscuro, ma quest’anno l’anonima stagione in Eccellenza sembra abbia già orientato il presidente Fronti su altre strade. Magari tra le curve che portano verso Tolfa, dove Marco ‘‘Lupo’’ Ferretti ha fatto benissimo in questi due anni, dimostrando di meritare un’occasione in una serie superiore alla Promozione. Alla panchina del Santa Marinella le ‘‘chiacchiere da bar’’ avevano avvicinato anche il tecnico nerazzurro Palo Caputo, che si era affrettato a smentire tutto, anche a campionato finito. E nel turbine di allenatori, prorio Caputo potrebbe essere tra i pochi a restare al suo posto. Tersigni ha infatti escluso rivoluzioni, ma oggi l’incontro con Roberto Di Paolo sarà decisivo per i piani tecnici della Civitavecchiese. Sondando il mister, ne abbiamo però palpato la disponibilità a restare in nerazzurro: «Non mi dispiacerebbe affatto – ha affermato – ma non nego di aver ricevuto altre offerte, anche da società di serie D. Civitavecchia resta la mia prima scelta, anche perché le esperienza passate da calciatore mi fanno riaffiorare ricordi molto belli legati a Tersigni e Di Paolo. La nostra era una squadra competitiva, costruita per un progetto ambizioso, che credo sia quello che vorrebbero riproporre». Una candidatura? «Dovranno fare la loro scelta nella massima serenità e nella piena convinzione». Viene da chiedersi quanto tempo sia disposto ad aspettare il mister. «Ho messo diverse offerte in stand by – risponde con grande serenità – mi piacerebbe continuare a fare l’allenatore… Lo stesso vale anche per i giocatori. Con me o senza di me spero che questo patrimonio non venga disperso». Particolare la posizione di Caputo: negli ultimi due anni praticamente con lo stesso gruppo ha ottenuto una promozione da favola dall’Eccellenza alla serie D e poi una retrocessione amara, soprattutto per la maniera in cui è maturata. Per la tifoseria (sul blog dei Bad Boys, i tifosi del Civitavercchia nelle ultime i messaggi a suo favore sono stati tantissimi) la sua conferma rappresenta imprenscindibili: Caputo rappresenta il cuore nerazzurro, il simbolo della ‘‘Vecchia’’ che non molla mai. Uno spunto in più per Tersigni e Di Paolo. Se il destino di Caputo si conoscerà ad ore, quello di Mauro Massotti e Cristian Legittimo sembra segnato in un mondo dove alcune qualità non sembrano avere più valore. Con signorilità, pacatezza ed esperienza Massotti ha portato il Quartiere ad un passo dalla Coppa Lazio, Legittimo ereditando una situazione difficile ha fatto altrettanto a San Gordiano, riuscendo a ricompattare un gruppo di gran qualità, ma senza i preziosi ‘‘portatori d’acqua’’. Antonucci ha spesso sbandierato un accordo triennale con Massotti. Sarà di parola? De Marco invece troverà il traghettatore adatto ad assecondare le sue grandi ambizioni?