Coser, Parisi e Simeoni nel mirino dei genitori
«Brave ragazze, grazie». Solitamente bilanci e commenti spettano a tecnici, dirigenti e anche ai giornalisti. Ma in disaccordo con la nostra analisi, quella del presidente Parisi e del coach Simeoni, i genitori delle ragazze che compongono la squadra juniores della Coser hanno scritto alla nostra redazione, chiedendo spazio per elogiare le prestazioni delle ragazze alle finali tricolore di Riccione, chiuse al quinto posto dalle gialloblu. «Vogliamo esprimere tutti il nostro disappunto sul contenuto degli articoli dai quali emerge che la prova delle nostre ragazze sia stata deludente e comunque al di sotto delle aspettative. ma aspettative di chi? Forse di chi non segue la pallanuoto femminile, specialmente quella giovanile o per quei dirigenti che spesso si fanno intervistare sull’argomento del tutto ignari della realtà delle altre, e soprattutto, delle potenzialità delle altre squadre. Da osservatori, anzi semplici spettatori, ormai da tanti anni, della pallanuoto femminile e soprattutto di quella giovanile, ci sentiamo di fare un fragoroso applauso alle nostre ragazze, che malgrado ciò che le circonda, hanno raggiunto un grande risultato, ancora un altro dopo quelli già raggiunti negli scorsi anni e, ribadiamo malgrado, tutto ciò che le circonda». I genitori firmatari della lettera (leggibile integralmente in basso) ripercorrono poi le cinque gare del concentramento di Riccione, evidenziando una preparazione atletica inadeguata alla base di tutte le sconfitte con avversari, che fanno notare schieravno comunque giocatrici che avevano brillato in A1 e che fanno parte delle nazioni giovanili e maggiore. Particolare il racconto del derby col Vis Nova: «Era cominciato con le nostre ragazze molte motivate, ma punite da 2 rigori e 5 espulsioni. Chissà se qualche responsabilità potrà essere attribuita all’infallibile Simeoni nella gestione di questa prima parte di gara. La gara termina 7-7, con le nostre ragazze che vanno oltre la loro resistenza fisica, ma l’infallibile presidente Parisi si produce in uno show, scagliandosi contro un genitore, reo soltanto di aver bonariamente definito alla civitavecchiese un ‘‘pareggio da goje’’, urlandogli in faccia che i ‘‘genitori dovrebbero starsene a casa’’. Episodio, che al di là della figuraccia del genitore, ha creato ancora più caos attorno alle ragazze con una di esse che nell’occasione ha subito un trauma ad una caviglia che l’ha messa fuori causa per il resto delle finali, che radunate dall’infallibile presidente Parisi, hanno dovuto subire i suoi rimproveri, e nel suo delirio di onnipotenza, ha accusato i genitori di aver fatto fatto fallire un progetto ed una programmazione di sei anni. E’ possibile sapere di quale progetto parli? Salvarsi in A2 all’ultima partita con il Cagliari…? E se così fosse quali sono le gravissime responsabilità dei genitori. Parla forse di quei genitori che pagano regolarmente la quota annuale per far particare ai propri figli lo sport che amano? ob forse ancora di quei genitori che sacrificavano tempo e denaro per accompagnare le figlie in trasferta quando la società non aveva ancora i mezzi di trasporto per farlo? o parla di quei genitori che per anni hanno dovuto pagare il pranzo al sacco prima delle trasferte». La vittoria nell’ultima partita col Bari con una rimonta dal 3-1 al 5-3 viene definita dai genitori: «la vittoria del cuore che permette alle ragazze di finire il torneo con 4 punti al quinto posto dietro al vis nova solo per differenza reti. Questa la cronaca di come sono andate le cose e obiettivamente da semplici spetattori possiamo solo ringraziare le nostre ragazze e augurar loro di trovare nella loro carriera sportiva, dirigenti e tecnici all’altezza della situazione che possano insegnar loro qualcosa di importante e non persone che ormai da troppo tempo vantano crediti di riconoscenza francamente non più sopportabili da nessuno e forse anche dalle nostre ragazze. Qualche over 55 ricorda le gesta dell’atleta Simeoni, ma nessuno, proprio nessuno, ha conoscenza di altrettante eroiche gesta dell’allenatore Simeoni. Brave, ragazze brave». Anche se proprio con Simeoni in panchina la Snc ha raggiunto il suo miglior risultato piazzandosi seconda in A1 nel ’75 alle spalle della corazzata Pro recco e terza nelle finali di Coppa delle Coppe.
IL COMMENTO – L’Italia è notoriamente il Paese dei Ct. Nessuno potrà negare di aver mai azzardato una formazione della Nazionale o comunque criticato le scelte del mister. Credevamo che il fenomeno fosse circoscritto al calcio ed evidentemente ci sbagliavamo. Dai genitori della Coser subiamo anche un’altra lezione: per parlare di uno sport bisogna seguirlo. La nostra analisi è sbagliata perchè non abbiamo mai visto partite di pallanuoto, soprattutto giovanile e ci siamo peraltro avvalsi del parere di allenatore e presidente. Questi ultimi due sono esperti di pallanuoto, ma hanno, sempre secondo i genitori, altre colpe. Colpe, che sinceramente, però non abbiamo ben compreso: se i genitori dicono ‘‘brave’’ alle loro ragazze per il risultato ottenuto a Riccione (sottolineando quanto siano titolate le avversarie) perché accusano il tecnico di non averle preparate bene e la società di non aver lavorato adeguatamente? Non saremo degli esperti di pallanuoto, ma questa ci appare francamente una contraddizione…
LA LETTERA INTEGRALE:
«Brave ragazze, grazie». Solitamente bilanci e commenti spettano a tecnici, dirigenti e anche ai giornalisti. Ma in disaccordo con la nostra analisi, quella del presidente Parisi e del coach Simeoni, i genitori delle ragazze che compongono la squadra juniores della Coser hanno scritto alla nostra redazione, chiedendo spazio per elogiare le prestazioni delle ragazze alle finali tricolore di Riccione, chiuse al quinto posto dalle gialloblu.
«Vogliamo esprimere tutti il nostro disappunto sul contenuto degli articoli dai quali emerge che la prova delle nostre ragazze sia stata deludente e comunque al di sotto delle aspettative. ma aspettative di chi? Forse di chi non segue la pallanuoto femminile, specialmente quella giovanile o per quei dirigenti che spesso si fanno intervistare sull’argomento del tutto ignari della realtà delle altre, e soprattutto, delle potenzialità delle altre squadre. Da osservatori, anzi semplici spettatori, ormai da tanti anni, della pallanuoto femminile e soprattutto di quella giovanile, ci sentiamo di fare un fragoroso applauso alle nostre ragazze, che malgrado ciò che le circonda, hanno raggiunto un grande risultato, ancora un altro dopo quelli già raggiunti negli scorsi anni e, ribadiamo malgrado, tutto ciò che le circonda. Ma per dare una motivazione concreta a quanto suddetto, vorremmo raccontare, sempre da semplici spettatori, quanto successo a Riccione iniziando dalla partita con il Bogliasco, la squadra campione uscente e che in A2 ha sfiorato la promozione perdendo ai play off col Messina, mentre la Coser si è salvata nella gara 3 dei play out a Cagliari. Ebbene contro il Bogliasco le nostre ragazze hanno disputato una prima frazione stupenda riuscendo anche aportarsi in vantaggio a metà gara (5-4), ma poi hanno perso 11-6, crollando nella seconda metà, come poi si potrà verificare per assoluta insufficienza di resistenza fisica, ovvero perché mal preparate fisicamente. Il derby col Vis nova è invece cominciato con le nostre ragazze molte motivate, ma punite da 2 rigori e 5 espulsioni. Chissà se qualche responsabilità potrà essere attribuita all’infallibile Simeoni nella gestione di questa prima parte di gara. La gara termina 7-7, con le nostre ragazze che vanno oltre la loro resistenza fisica, ma l’infallibile presidente Parisi si produce in uno show, scagliandosi contro un genitore, reo soltanto di aver bonariamente definito alla civitavecchiese un ‘‘pareggio da goje’’, urlandogli in faccia che i ‘‘genitori dovrebbero starsene a casa’’. Episodio, che al di là della figuraccia del genitore, ha creato ancora più caos attorno alle ragazze con una di esse che nell’occasione ha subito un trauma ad una caviglia che l’ha messa fuori causa per il resto delle finali, che radunate dall’infallibile presidente Parisi, hanno dovuto subire i suoi rimproveri, e nel suo delirio di onnipotenza, ha accusato i genitori di aver fatto fatto fallire un progetto ed una programmazione di sei anni. E’ possibile sapere di quale progetto parli? Salvarsi in A2 all’ultima partita con il Cagliari…? E se così fosse quali sono le gravissime responsabilità dei genitori. Parla forse di quei genitori che pagano regolarmente la quota annuale per far particare ai propri figli lo sport che amano? ob forse ancora di quei genitori che sacrificavano tempo e denaro per accompagnare le figlie in trasferta quando la società non aveva ancora i mezzi di trassporto per farlo? o parla di quei genitori che per anni hanno dovuto pagare il pranzo al sacco prima delle trasferte. Malgrado tutto questo le ragazze tornavano in acqua, combattevano e andavano in vantaggio sul Catania, ma mano a mano che la partita va avanti accusano la differenza di preparazione, oltre agli immancabili rimproveri della panchina, ai quali non possono neppure rispondere, visto che l’infallibile mister a chi gli risponde ‘‘non potevo andare, mi teneva le mani…’’ viene sostituita e rimane in panchina anche la partita successiva. Il Catania, per la cronaca si è imposto 10-5, ma è giusto ricordare che si tratta di una squadra con atlete che hanno giocvato in A1 e che vantano presenze nelle nazionali giovanili e maggiori. Chissà se i nostri lo sapevano. E chissà se conoscevano anche il reale valore del Rapallo, che per 9/13 scherava atlete di A1, uscite nei play off con la Roma con molte azzurre in rosa. Infine la vittoria con il Bari, che nonostante un parziale di 3-1, viene superato 5-3 con una prova tutta cuore, che permette alle ragazze di finire il torneo con 4 punti al quinto posto dietro al vis nova solo per differenza reti. Questa la cronaca di come sono andate le cose e obiettivamente da semplici spetattori possiamo solo ringraziare le nostre ragazze e augurar loro di trovare nella loro carriera sportiva, dirigenti e tecnici all’altezza della situazione che possano insegnar loro qualcosa di importante e non persone che ormai da troppo tempo vantano crediti di riconoscenza francamente non più sopportabili da nessuno e forse anche dalle nostre ragazze. Qualche over 55 ricorda les gesta dell’atleta Simeoni, ma nessuno, proprio nessuno, ha conoscenza di altrettante eroiche gesta dell’allenatoere Simeoni. Brave, ragazze brave».