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Ds, la lista è ferma a metà

Solo 15 i nomi nell’elenco degli aspiranti consiglieri della Quercia. Via libera alla candidatura di Marco Piendibene. Contrari Tomassini e Cerasa. Nell’Unione resta da sciogliere il nodo del simbolo di Porro

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La lista dei Ds è ferma solo alla metà dei nomi. A comunicarlo è stato lo stesso segretario della Quercia Sebastiano Petrarolo nel corso della Direzione della Quercia, convocata proprio per discutere sull’argomento.
Lo stesso Petrarolo ha poi aggiunto che il partito ha grosse difficoltà a completare la lista dei nomi, essendosi evidentemente scontrato con l’indisponibilità di molti candidati. Una situazione che ha preoccupato la folta platea della Direzione, visto che a risolvere il problema non è evidentemente bastato nemmeno la riammissione dell’Area Mussi e dei relativi candidati, a partire da Marco Piendibene. Sull’argomento è stato infatti raggiunto un accordo tra i coordinatori delle tre mozioni Tidei, Barbaranelli e Gatti, nonostante la ferma opposizione di una buona parte dell’Area Fassino. Tra i più critici Annalisa Tomassini e Tiziano Cerasa, che hanno entrambi espresso pubblicamente il loro assoluto dissenso al reingresso in lista di Marco Piendibene «senza un riciolo di analisi – ha detto soprattutto l’ex assessore all’Urbanistica – su quanto accaduto con la passata amministrazione, ma solo con una decisione puramente verticistica». La Direzione si è conclusa solo nella serata di ieri, ma, con l’annunciato voto favorevole alla riappacificazione del coordinatore della Mozione Angius Alessio Gatti, i numeri per opporsi al ritorno in lista dei mussiani non ci sono più, senza contare che ogni mossa in tal senso sarebbe peraltro impensabile in una lista nella quale la metà delle caselle sono ancora desolatamente vuote.
Sono sempre le liste a tenere banco anche nell’Unione, dove non è ancora stato sciolto un altro nodo, quello della combattutissima Lista Porro. Se ne è discusso anche domenica scorsa, a margine della riunione dei segretari del centro sinistra, convocata per discutere l’assetto delle circoscrizioni. Ad essere contrari ad una lista che porti il nome del sindaco, in linea con quanto stabilito preventivamente al tavolo dell’Unione, sono infatti gran parte dei partiti, Margherita e Socialisti Insieme in testa, che non vedrebbero di buon occhio l’idea di dover nuovamente cedere il passo ad una lista, che godrebbe già dell’indubbio vantaggio di portare lo stesso nome del candidato sindaco.
Una soluzione quest’ultima caldeggiata invece dagli stessi promotori della lista, gli esponenti dell’Associazione ‘‘Città di Leandro’’, oltre che dallo stesso Porro, che trarrebbe legittimamente forza da una lista personale. Favorevoli infine anche i Ds e altri personaggi ‘‘reduci’’ della passata amministrazione e non ancora collocatisi.
Tutti nodi ancora da sciogliere, mentre la campagna elettorale si avvia ad entrare nel vivo e le lancette della politica fanno sentire il loro inesorabile ticchettio.


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