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La decisione è presa: chiude l'Istituto De Mattias

Fallito ogni tentativo di salvare le elementari e le medie della scuola. La superiora provinciale ha scritto a genitori e docenti: si inizierà con le prime

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di RAFFAELE CIRULLO

Il dado è tratto. Una lettera della superiore provinciale delle suore del preziosissimo sangue ha chiuso la porta ad ogni speranza di salvare la scuola elementare e media dell’Istituto Maria De Mattias.La missiva firmata da suor Alessandra Paolacci e consegnata questa mattina agli insegnanti e ai genitori degli allievi, esprime il disagio e la difficoltà della superiora per la chiusura delle prime classi che determineranno la progressiva dismissione di tutta la scuolae. “La situazione è precaria – scrive suor Alessandra –Le iscrizioni sono in evidente calo da alcuni anni ed i problemi che ne conseguono ci interrogano fortemente come congregazione sulla opportunità di continuare ad impiegare persone ed energie in un servizio utile e bello di per sé ma non più richiesto nella vostra città”. La superiora poi fa cenno alla realtà economica con un numero così esiguo di alunni. “Come congregazione – aggiunge – noi non abbiamo altre risorse se non i proventi del nostro lavoro. Ogni comunità ed ogni attività dovrebbero poter essere abitualmente autosufficienti, ma a Civitavecchia non è più così da vari anni”.
Eppure moltissime sono state in queste settimane le offerte di aiutare le suore, sia da enti pubblici che privati. Suor Alessandra però le liquida così: “Ci sono state fatte proposte di interventi – dice – da parte di alcune istituzioni cittadine per adeguare l’ambiente. Le apprezziamo, ma suscitano tanti interrogativi anche perché vaghe e generiche. Con umiltà dobbiamo riaffermare di non essere più in grado di garantire un futuro alla scuola”
Poi l’invito a genitori ed insegnanti a rassegnarsi e a continuare a stabilire con le suore rapporti di amicizia e fiducia per favorire “ la ricerca di soluzioni più adeguate’’ e ad “accogliere la decisione con comprensione, di credere che abbiamo cercato il meglio, anche se momentaneamente ne sentiamo il peso e la sofferenza. Accettando la chiusura – conclude la missiva suor Alessandra – potremo cominciare a pensare a un futuro nuovo, nella consapevolezza che proprio la storia impone, nostro malgrado, un continuo adeguamento alle condizioni che cambiano”


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