La pioggia grazia i carri, sfila la festa
di Romina Mosconi
La magia di ‘‘Io Faro Carnevale’’ ha battuto anche il maltempo. Ieri, a partire dalle 14.30, si è rinnovato quello che che patron Petrarolo, presidente del Coordinamento della manifestazione, ha definito ‘‘un vero e proprio miracolo civitavecchiese’’. I responsabili del Coordinamento alle 9.30, nonostante il cielo grigio, hanno deciso di sfilare e anticipare però l’uscita alle 14.30. Quest’anno la kermesse è stata una sorta di festa per i 18 anni compiuti dalla manifestazione e anche se le 18 candeline sono state ‘‘spente’’ da un numero minore di spettatori gli organizzatori della sfilata si sono detti entusiasti e soddisfatti, soprattutto tenendo conto del poco tempo a disposizione. Ad aprire la sfilata la banda ‘‘G. Puccini’’ insieme ai bimbi dell’Unione Musicale vestiti da pacchi regalo; poi le ballerine della scuola di ballo ‘‘Le Libellule’’ di Antonella Dell’Orso in tenuta jazz con tanto di frac e cilindro. A seguire il carro della Cisterna Faro e la loro mega torta di compleanno realizzato da Sergio Sannino, Antonio Reali, Giosuè Impemba e Cesare Lorenzoni. Sul carro le 18 sexy candeline, Arlecchino, il doge veneziano e a seguire tanti figuranti piccoli e grandi nelle vesti di dolcetti e tortini. Poi ha sfilato il carro degli alunni del V Circolo ispirato alla magia dell’inverno, realizzato da Franco Pistola, Palmiro Crisostomi, Giuliano Campidonico e Claudio Saladini, dove i bambini hanno impersonato piccoli e candidi fiocchi di neve. Il terzo carro è stato quello dedicato ai bambini raffigurante la magia di Camelot, realizzato da Paolo Parrigiani (parte tecnica) e Renzo Caprio (parte pittorica) con i componenti dell’Arci che hanno impersonato i vari personaggi della fiaba ‘‘La spada nella roccia’’. A seguire le ‘‘fatine Smemorine’’ della scuola di danza di Marilena Ravaioli: con loro Cenerentola, il principe azzurro e i topolini. Poi il carro de ‘‘I pacchi’’ realizzato da Giulio Cesare De Negri con tanti ‘‘pacchi umani’’ e clown al seguito. A chiudere il carro satirico-politico di Bonanarino Loru, con tanto di mucca affamata dalle tasse munta da Prodi, il
condor e la ‘‘discarica dei politici locali’’. I carri, seppure in numero minore, sono apparsi più belli e le coreografie più precise e curate. «La città ha dimostrato di volere il carnevale – ha concluso Petrarolo – abbiamo bisogno di un aiuto concreto delle Istituzioni per organizzare una manifestazione che risponda alle attese e che richiami visitatori d’oltre porta e anche di una struttura in cui poter lavorare».