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Locali inagibili, Arci "sfrattata"

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Entro metà ottobre l’associazione Arci e la cooperativa sociale Civitabella dovranno lasciare i locali all’interno del Parco Yuri Spigarelli. Un copione che si ripete, purtroppo, per i ragazzi, per le famiglie e per gli operatori che da anni fanno vivere le due organizzazioni, mostrando impegno e passione. Nei giorni scorsi è stata infatti notificata un’ordinanza per condizioni di necessità ed urgenza che prevede lo sgombero entro 15 giorni dei locali, per la loro pericolosità e, di conseguenza, inagibilità.
L’Arci era stata ‘‘sfrattata’’ già nel 2004, a seguito di una relazione tecnica dove si accertano problemi di staticità tali da non garantire l’incolumità degli utenti. Poi anche a marzo scorso. In entrambi i casi le emergenze erano rientrate. Nell’ultima occasione però la stessa associazione aveva proposto un nuovo accordo al Comune, prevedendo lavori per 227 milioni di euro a proprie spese ed una concessione di venti anni. Ma la dr.ssa Iurato, commissario prefettizio in quei mesi, lasciò la città senza firmare questo accordo, finora non deliberato neanche dall’Amministrazione Moscherini. Motivo per cui è giunta l’ordinanza che intima l’associazione a lasciare i locali. A questo punto si prospetta l’ennesima battaglia tra Comune ed Arci, anche in considerazione della concessione per venti anni firmata tra Pincio e Circolo stesso nel 1988. Dove andranno i ragazzi ospitati nella struttura? Cosa ne sarà de ‘‘Il boschetto’’, il ristorante del parco gestito dalla cooperativa Civitabella? Di certo non si daranno per vinti. Lo hanno già dimostrato a marzo scorso quando si sono presentati tutti a Palazzo del Pincio per contestare l’iniziativa del Comune.


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