Margherita, ancora polemiche sul ‘‘peso’’ degli eletti. Domani il voto
Nel primo giorno di congresso della Margherita di Civitavecchia a tenere banco sono state le elezioni previste per domani e le relative contestazioni legate alle procedure di voto. Il pronunciamento del responsabile nazionale del tesseramento del partito aveva infatti chiarito nei giorni scorsi che gli eletti, anche se decaduti, possono esprimere preferenze pari a 51 voti circa ciascuno, come stabilito dallo statuto, perché equiparabili ai candidati maggiormente rappresentativi. Un’impostazione confermata anche dalla direzione regionale, ma contestata a margine del dibattito di apertura dei lavori del congresso dal membro della direzione nazionale Riccardo Milana, secondo il quale gli eletti non possono essere ritenuti tali, perché non in carica, alla luce del commissariamento del Pincio, come d’altra parte accaduto anche a Nettuno. Una posizione per il momento non avvalorata da pronunciamenti ufficiali da parte degli organi competenti del partito, ma che, se confermata, potrebbe penalizzare il coordinatore uscente Carluccio, appoggiato da gran parte degli ex consiglieri e gli ex assessori, e ridurre lo svantaggio dello sfidante De Paolis riportando la sfida sul solo terreno delle tessere. Non mancherà comunque di sollevare polemiche il paragone proposto da Milana tra la situazione di Civitavecchia e lo scioglimento del Consiglio Comunale di Nettuno, avvenuto per infiltrazioni mafiose. A determinare il vincitore dello scontro Carluccio-De Paolis alla fine potrebbero quindi essere esclusivamente i voti degli iscritti e dunque gli occhi sono ora puntati sulle urne, che saranno aperte per tutta la giornata di domani, dalle 9 alle 21. A vigilare sulle operazioni di voto saranno il presidente di seggio Aldo Gatti, il segretario Stefano Palmeri e due scrutatori, scelti dagli sfidanti.