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&nbsp;&laquo;Il futuro non &egrave; il carbone, disponibile solo 70 anni&raquo; <br />

Tarquinia. Show del comico genovese che ieri ha visitato il presidio dei manifestanti in Comune Beppe Grillo lancia affondi contro l’Enel e i Ds: «Dove stanno loro fanno centrali, per questo si chiamano Diossini» Ieri al vertice di Civitavecchia decisa la formazione di un comitato di controllo. I no coke su ‘‘Annozero’’ di Santoro

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TARQUINIATARQUINIA – Oltre duecento persone ad attenderlo, tutte unite da un solo slogan “No al carbone”. Giornalisti e fotografi giunti da ogni parte d’Italia per ascoltare il suo monologo. Comprese anche le telecamere Rai di Santoro, che ad ‘‘Annozero’’ trasmetteranno il suo show.
Il comico genovese, Beppe Grillo, come una star ha fatto il suo ingresso a Tarquinia  stamattina per sposare la causa dei no coke, il comitato contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia Torre Valdaliga nord, che ormai da otto giorni è entrato in sciopero della fame e ha ridotto al minimo l’assunzione di acqua. Un arrivo trionfale subito seguito da una sequenza di attacchi durata quaranta minuti. Affondi diretti che non hanno risparmiato nessuno, a cominciare dall’Enel (come del resto era prevedibile), fino ad arrivare ai più aspri attacchi rivolti ai Ds: «Dove stanno loro fanno centrali e inceneritori, per questo si chiamano Diossini». Punzecchiate anche alla Margherita e persino ai giornalisti «che non fanno il loro mestiere». «L’Italia – ha detto – per l’informazione è agli ultimi posti al mondo tra il Burundi e il Ghana». Arrivato con notevole ritardo rispetto alle previsioni – venti minuti dopo mezzogiorno – Grillo è rimasto in città giusto il tempo necessario a portare la sua solidarietà ai no coke: «Il futuro – ha detto – non è il carbone, non può essere il carbone, un combustibile disponibile solo per 70 anni, così come l’uranio e il gas. Ed è falso sostenere che non fuoriescano particelle inquinanti dalle centrali. In realtà con i filtri si bloccano soltanto le molecole più grandi, ma non le nanoparticelle che invece incidono negativamente sulla nostra salute». «Il futuro sono il sole, il vento e l’acqua – ha spiegato Grillo – Parlano di carbone pulito, di desolforizzarlo, imprigionare la CO2, ma sono tutte balle. Prendono il carbone dalla Cina dove muoiono 6mila persone l’anno per cavarlo, poi allargano i porti per far entrare queste navi di carbone. Stanno delirando. Poi con i nostri soldi l’Enel cosa fa? Compra due centrali nucleari degli anni ‘70 in Slovacchia e poi fa la politica ambientale nelle scuole». Sulla stessa lunghezza d’onda di Grillo si è schierata anche Legambiente che è arrivata in città con i suoi rappresentati poco dopo la partenza del comico. Legambiente ha partecipato allo sciopero della fame e adesso chiede una politica che investa su rinnovabili e risparmio energetico per perseguire gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta, insieme ad alcuni membri della segreteria nazionale e al presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, ha attaccato l’Enel e i livelli politico istituzionali: «Se la centrale sarà riconvertita a carbone si stimano emissioni in atmosfera di ben 9 milioni e 700mila tonnellate annue di Co2 per produrre 2 mila Megawatt. Con il gas invece le emissioni prodotte si ridurrebbero a meno della metà». Contemporaneamente allo show di Grillo, a Civitavecchia, si è svolta in mattinata la riunione tra il commissario straordinario, Giovanna Maria Iurato e i Comuni dell’hinterland. Il commissario Iurato ha ricordato che si insedierà a Civitavecchia un tavolo tecnico al quale entreranno a far parte due figure di prestigio e alla cui nomina si procederà dopo aver raccolto le indicazioni e le proposte provenienti dai comitati. Compito del tavolo sarà quello di stabilire i criteri delle attività di monitoraggio. Il commissario ha proposto anche che si costituisca un comitato tra tutti i sindaci dei Comuni interessati dalla riconversione che terrà periodici incontri al fine di valutare lo stato di avanzamento dei lavori del tavolo tecnico.


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