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"Acqua, cosa si nasconde dietro l'attesa del Pincio?"

Francesco Cappellani, uno dei promotori della Lista Moscherini, esprime perplessità rispetto alla decisione assunta dal commissario straordinario Giovanna Iurato di aspettare ancora, prima di decretare la potabilità delle acque

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di FABIO MARUCCI

«Con il miglioramento della qualità delle acque del Nuovo Mignone, tutti si aspettavano una revoca dell’ordinanza di non potabilità, eppure il commissario non sembra pensarla così. Mi domando cosa ci sia dietro questo atteggiamento». Con queste parole Francesco Cappellani, uno dei promotori della Lista Moscherini, esprime le proprie perplessità rispetto alla decisione assunta dal rappresentante dell’amministrazione cittadina Giovanna Iurato di aspettare ancora, prima di decretare la potabilità delle acque. «Un’attesa che non ha motivo di esistere – sostiene Cappellani – visto che i risultati delle ultime tre analisi hanno evidenziato sempre valori di trialometani entro i limiti, esiti confermati anche dagli esami fatti dalla Guardia di Finanza, che sono ancora migliori. Non vorrei che queso atteggiamento così ‘‘cauto’’, finisse per alimentare nell’opinione pubblica un senso di insicurezza e in generale di sfiducia nei confronti della gestione del servizio idrico. Una simile situazione infatti potrebbe anche essere il primo passo verso la tanto temuta cessione del settore ad Acea, caldeggiata dichiaratamente da alcune forze politiche. Se così fosse, non potremmo che essere in totale disaccordo, ricordando peraltro che tra le cause di inquinamento del Mignone c’è anche la situazione dell’impianto di Vejano, che viene gestito da Acea. La stessa Acea alla quale qualcuno spera di svendere il nostro sistema idrico».


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