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Sanità, rincari su analisi e visite specialistiche

Da lunedì i ticket costeranno 20.66 euro invece di 13.65, i prelievi aumenteranno del 500%. Il provvedimento approvato in Regione per evitare il commissariamento

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CIVITAVECCHIA – Curarsi diventerà sempre più costoso per i civitavecchiesi e per tutti i residenti del Lazio. Da lunedì sale infatti il ticket per le visite specialistiche e le analisi del sangue nelle Asl e negli ospedali pubblici: invece di 13,65 euro si pagherà 20,66 euro per le visite (un rincaro del 33%) e 2,58 euro invece di 50 centesimi per i prelievi di sangue (aumentati del 500%).
Il provvedimento è stato approvato venerdì dalla giunta Marrazzo come misura in extremis per aumentare gli introiti della Regione e scongiurare il commissariamento della sanità del Lazio. Il 31 ottobre scorso infatti Prodi aveva inviato una lettera di diffida formale al presidente della Regione Lazio intimandogli di rispettare le norme stabilite dal ministero del Tesoro che obbligano le Regioni a trovare le risorse per ripianare i debiti accumulati dalle Asl in un tempo massimo di 15 giorni.
Come al solito a pagarne le spese saranno i comuni cittadini, che se dovranno recarsi dal cardiologo, dal neurologo, dal ginecologo o da qualsiasi altro specialista dovranno mettere mano al portafogli. Molti civitavecchiesi che si devono ancora riprendere dai rincari dell’ultimo mese sulla benzina, su alimenti quali pane e pasta, adesso dovranno fare i conti anche con il rincaro della sanità. C’è chi non crede sia possibile, chi accusa il governo Prodi, chi ammette che d’ora in poi si rivolgerà a laboratori di analisi privati. Dovendo in ogni caso pagare per avere un servizio, alcuni preferiscono allora puntare sulla qualità e magari evitare le lunghe file e i ritardi che le strutture pubbliche assicurano ai loro utenti.
Una cosa è certa, i guadagni per la Regione saranno enormi. Stando ai dati forniti dall’Asp, l’Agenzia di sanità pubblica, nel 2006 infatti sono stati circa 3 milioni i cittadini laziali che si sono sottoposti a 20 milioni di analisi. Nel complesso sono stati compilati 6 milioni di ricette con cui sono stati eseguiti 64 milioni di visite specialistiche, analisi, tac, ecografie e lastre. Dei 41 milioni di analisi di laboratorio eseguiti, 18 sono stati fatti nelle Asl e negli ospedali pubblici, 23 nelle cliniche, negli ambulatori convenzionati, nei policlinici universitari e negli ospedali religiosi convenzionati. In particolare le visite specialistiche effettuate nei centri pubblici sono state 4 milioni e mezzo, solo 697 mila in quelli privati.
Con questi numeri si può solo ipotizzare come dovrebbero salire in futuro gli introiti nel settore sanità del Lazio che serviranno a scongiurarne il commissariamento.


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