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Saturno Contro, dramma firmato Ozpetek

CINEMA. Nelle sale di Roma e provincia la pellicola del regista di Istanbul. Molte scene del film sono state girate all'interno della sua residenza romana. Nel cast Luca Argentero, Margherita Buy, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Serra Yilmaz, Ambra Angiolini, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Filippo Timi

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Il tradimento che muta l’amore in dolore, la morte improvvisa che rimette tutto in discussione. La vicinanza degli amici nei momenti più bui. Sono i temi affrontati da Ferzan Ozpetek nella sua sesta fatica, Saturno Contro. Il cineasta turco dipinge un affresco dei giorni nostri con risultati piuttosto apprezzabili. Al centro di tutto la famiglia. Non soltanto quella anagrafica, ma anche e soprattutto quella ”allargata”, quel nucleo sociale che comprende amici, amanti, conviventi, persone di cui ci si fida. La trama. Intorno alla figura di Lorenzo (Argentero) ruota una piccola ma coesa comunità di amici: un bancario (Accorsi), una psicologa antifumo (Buy), uno scrittore di favole (Favino), una traduttrice-interprete (Yimaz), un disoccupato che vive di una piccola rendita (Fantastichini), una maniaca di oroscopi (Angiolini), un poliziotto (Timi), un laureato in medicina (Tommaso). In una delle frequenti cene organizzate a casa di Davide (Favino), Lorenzo viene colto da una grave emorragia cerebrale. Morirà di lì a poco, assistito dai suoi amici. L’evento tragico rompe gli equilibri e mette a confronto i drammi e le insicurezze di ognuno. Amicizia e amore (sia omosessuale che etero), tradimento e senso di colpa, separazione e ricongiungimento. La pellicola affronta, seppure in maniera superficiale, alcune tematiche sociali quali i Dico e l’eutanasia. In realtà, obiettivo dichiarato del regista è l’animo umano. Un film, questo di Ozpteck, al quale ci si appassiona. Il linguaggio molto semplice e la tecnica indubbiamente impeccabile rendono il lavoro tuttosommato godibile. Il film, però, scema verso la fine, risultando a tratti noioso. Bello comunque la scena finale della partita a ping-pong che fa ritrovare il sorriso ai personaggi. Il paragone con Almodovar non regge, dato che al regista mediorientale manca quel coraggio del paradosso e dell’eccesso che costituisce invece una prerogativa assoluta del maestro iberico. A Civitavecchia: Cinema Royal (fino al 15 marzo). Nella provincia di Roma: Alfellini (Grottaferrata), Ariston (Colleferro), Augustus Multisala (Velletri), Caesar (San Vito Romano), Cineplex Feronia (Fiano Romano), Cynthianum (Genzano di Roma), Moderno Multisala (Anzio), Multiplex La Galleria (Pomezia), Multisala Lido (Anzio), Placet Multicinema (Guidonia), Politeama (Frascati), Ugc Cine Cite Leonardo (Fiumicino), Virgilio (Bracciano).   (Vin.So.)


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