Snc, parte l'analisi interna del fallimento
Colpita ed affondata a Catania, la Snc Enel medita in silenzio sugli errori che hanno portato ad una retrocessione, che ormai di fatto aspetta solo la conferma della matematica. Musi lunghi e poca voglia di parlare hanno caratterizzato il volo aereo da Catania ad Imperia e fonti vicine alla squadra hanno rivelato che nemmeno lo show di Fiorello proiettato sul pullman durante uno degli spostamenti ha fatto tornare il sorriso ai rossocelesti. Del resto il ko (10-6) ai piedi dell’Etna e soprattutto l’inaspettata (?) vittoria (per 7-10) del Camogli a Salerno hanno posto un macigno sulle speranze di restare in A1, o meglio andarsi a giocare la salvezza almeno nei play out. Teoricamente con sei partite da giocare e 18 punti a disposizione la Snc potrebbe ancora scavalcare Salerno (12), Camogli (14) e addirittura anche il Catania (17). Ma lo stop in Sicilia, condito anche da una prestazione deludente (reazione tardiva quanto inutile dopo un avvio disastroso) ha confermato le difficoltà di una squadra, che seppur vorremo concederle quelle attenuanti (i ‘‘torti’’ arbitrali) a cui la società si è spesso appellata, non sembra al momento in grado di confezionare il miracolo salvezza. Domani, in ogni caso, il calendario prevede la sfida nella tana del Camogli (è stata tra l’altro anticipata alle 14) e da qui in poi comincerà quel ciclo di partite in cui anche vincere potrebbe non servire a nulla. Non resta che prepararsi alla discesa in A2, sfruttando quest’ultimo scorcio di massima serie per riflettere sugli errori commessi. Analizzare la stagione, a prescindere dai torti arbitrali e della sfortuna che fanno parte del gioco e vanno superati con atteggiamenti diversi. La ricostruzione parte da qui: una squadra spacciata, ma che ha il dovere di provarci fin che la matematica darà speranze. E’ questo ora l’esame da superare.