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Tarquinia, nuovo regolamento per l'apicoltura

E' stato varato dal consiglio di amministrazione dell'Università Agraria

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TARQUINIA – Varato all’unanimità dal consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Tarquinia, il nuovo regolamento d’uso per l’esercizio dell’apicoltura sui terreni del demanio civico gestito dall’ente di via Garibaldi. “Un passo importante e innovativo che va a disciplinare un comparto di grande interesse”, spiega il presidente Alessandro Antonelli, “l’ampio raggio di terreni soggetti agli usi civici permette possibilità infinite di utilizzo per gli apicoltori e produzioni qualitativamente e quantitativamente importanti”. La posa delle arnie sarà totalmente gratuita per i cittadini, mentre è stato previsto un canone per gli apicoltori non residenti.Importanti le restrizioni igienico sanitarie a tutela delle api e della qualità dei prodotti derivanti, oltre naturalmente ai gravami posti a tutela dell’incolumità dei cittadini. Distinzione rituale tra la figura dell’apicoltore professionale che potrà porre a dimora fino a 15 arnie e quella dell’apicoltore dilettante limitato ad un massimo di cinque arnie. Il n regolamento punta anche ad incentivare ed incoraggiare la pratica dell’apicoltura, antica tradizione che trova sul territorio di Tarquinia terreno fertile e produzioni di alta qualità. Per il vice presidente con delega all’Agricoltura, Sergio Mancinelli, si tratta di un “atto importante sollecitato dagli apicoltori locali, sempre più numerosi ed attenti, una passione che fatta con la dovuta serietà può anche dare integrazioni di reddito interessanti”. “Il regolamento – dice Mancinelli – rappresenta una novità assoluta per l’Università Agraria e per Tarquinia, l’ennesimo cambiamento in avanti per porre l’ente a passo con i tempi”. “In questi ultimi due anni – prosegue il vicepresidente – l’attività regolamentare dell’ente ha avuto un’impennata decisiva. Importanti novità anche in esito ad una tipicità emergente, il Miele di Marruca considerato dagli esperti tra i migliori in produzione, per la sua dolcezza e capacità di abbinamento ai formaggi locali”. “È con profondo orgoglio – aggiunge il presidente Alessandro Antonelli – che possiamo annunciare che lo stemma dell’Università Agraria comparirà sulla produzione dell’anno 2007 a garanzia della provenienza, vista l’esclusiva presenza della pianta in oggetto sui terreni gestiti dall’Università Agraria. Un passo concreto in collaborazione con i produttori locali vera risorsa della città”.


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