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Tarsu, le scuole con l'acqua alla gola

La società Gerit continua a pretendere soldi dagli istituti d’istruzione, che però non riescono a saldare i debititi accumulati. Delmirani (Udc): «Situazione inaccettabile, il Comune trovi presto una soluzione»

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CIVITAVECCHIA – Le scuole civitavecchiesi sarebbero diventate da un po di tempo ‘‘clienti’’ della Gerit, la società alla quale è stato commissionato il recupero dei crediti di Etruria Servizi, per ciò che riguarda la tassa rifiuti.
Non è ben chiaro al momento chi avrebbe affidato il compito all’azienda, tant’è che neppure la segreteria generale del Comune è in grado di definire l’origine del provvedimento, mentre gli istituti scolastici continuano a ricevere consistenti richieste di pagamento dopo la risoluzione del contenzioso sulla competenza Tarsu, che includerebbero fatture per tasse correnti e arretrate, oltre che ingiunzioni e morosità.
Un problema sul quale è intervenuta la responsabile all’istruzione dell’Udc, Damiria Delmirani, parlando a tal proposito degli incarichi assegnati dal Pincio: «Quanto costa all’amministrazione comunale o ad Etruria Servizi questo passaggio di competenze? – si domanda -non era forse più opportuno ed economicamente più conveniente affidare il servizio ad alcuni tra i numerosi dipendenti in cambio, magari, di una percentuale ridotta rispetto a quella che è stata convenuta per far riscuotere la Gerit?». La Delmirani si chiede inoltre quanto entrerà nelle casse della municipalizzata, di quei crediti recuperati, spiegando tra l’altro che gli impiegati difficilmente si sarebbero rifiutati di svolgere il lavoro assegnato alla Gerit, di fronte ad una proposta congrua ed allettante.
Il problema Tarsu però, a quanto pare può essere osservato anche da un altra angolazione.
Rimane in piedi il discorso della disponibilità economica, da sempre spina nel fianco per le scuole pubbliche.
Gli istituti infatti non possono fare altro che accertare le entrate, impegnare le spese ed accumulare residui senza però porre rimedio al problema.
Questi non avrebbero infatti le capacità finanziarie per saldare i debiti, e sono costretti ad aspettare l’accredito dei fondi da parte del Ministero, contribuendo così ad aumentare la morosità.
«Non vale la pena – continua Damiria Delmirani – fare una scelta politica e amministrativa diversa, e venire incontro alle scuole , già afflitte negli ultimi tempi da contrazioni di entrate e restrizioni di spese obbligate?»
L’esponente dell’Udc alla fine invita il comune a cercare un punto d’accordo per risolvere il problema:
«Non giva a nessuno – conclude – né al Comune né alla scuola, mantenere questa situazione stagnante».


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