Tersigni: "I miei piani non cambiano''
Dopo il tentativo fallito con Tersigni, la Civitavecchiese è tornata a battere piste romane a caccia di una nuova ancora di salvezza. Davanti ad una città, che non può (e forse non vuole) tendere una mano alla squadra di calcio che la rappresenta attualmente al livello maggiore, inevitabile il ricorso ad imprenditori capitolini. Ne abbiamo parlato con Umberto Tersigni, che come è noto, non è riuscito a trovare l’accordo con Vespignani per rilevare la società, nonostante un periodo di ‘‘interreggenza’’ nella stagione culminata con la promozione in Eccellenza.
Cosa pensa della nuova manovra societaria dell’Usc?
«Non capisco perché mi ponete questa domanda…»
Ma non può negare di essere ancora interessato alla Civitavecchiese?
«Il mio progetto è quello di riportare in alto il calcio cittadino e la Civitavecchiese in serie D era un’occasione da giocarsi meglio. Ho fatto la mia proposta, ma non è andata a buon fine e mi rammarico per i risultati negativi che potevano essere evitati».
Con Tersigni presidente la Civitavecchiese ora dunque non sarebbe spacciata.
«Nel calcio nulla è scontato, ma posso rivelarvi che se avessi chiuso la trattativa con Vespignani, avevo già un accordo con Odoacre Cherico, che sarebbe venuto a Civitavecchia con un paio di rinforzi, gli stessi con i quali da quando ha assunto del Guidonia ha cambiato il volto di quella squadra che ha ereditato all’ultimo posto e traghettato in zona play off».
Se Vespignani dovesse chiudere con il gruppo di Pomponi lei cosa farebbe?
«Nulla. I miei piani non cambiano e con il Civitavecchia il progetto è già ben avviato e ci sono già diverse questioni in piedi per il futuro».
Ma ci dica la verità, ma perché tra lei e Vespignani non c’è feeling?
«Non è vero che non c’è feeling, in verità manca comunicazione… soprattutto con il cellulare. Io l’ho chiamato spesso, ma lui non mi ha mai frisposto.