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Tidei in lista, la Margherita pronta a correre da sola

I rutelliani non gradirebbero la candidatura dell’ex deputato alla costituente del Pd Gatti e Porro verso una convergenza strategica su un raggruppamento unico Angeloni ironico con la Sinistra Giovanile: «Erano solo in 13 a parlare di rinnovamento»

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La scadenza della presentazione delle liste è ormai dietro l’angolo e la visita in città del segretario regionale dei Ds Zingaretti sembra aver di colpo accelerato l’attività di tutti coloro che lavorano in vista di quel fatidico 14 ottobre, quando dalle urne usciranno i nomi di coloro che andranno a rappresentare il teritorio nella costituente del Pd. Una scadenza alla quale il vasto fronte veltroniano difficilmente si presenterà compatto, tanto che alla fine le liste saranno certamente più di una. I dubbi più grandi riguardano per il momento soprattutto la prima, quella che in tutto lo stivale viene definita la ‘‘lista istituzionale’’, quella cioè nella quale dovrebbero essere inseriti nomi di dirigenti di Ds e Margherita. Nomi sui quali per il momento aleggia un grosso punto interrogativo, che ha un nome e un cognome: Pietro Tidei. Proprio la sua ferma volontà di porsi alla guida della ‘‘lista uno’’, avrebbe spinto la Margherita a minacciare di tirarsi indietro e di presentare candidature autonome, lasciando dunque l’ex deputato solo in compagnia di qualche compagno di partito. Verso un accordo invece le due aree che fanno capo rispettivamente a Nicola Porro e ad Alessio Gatti, entrambi pienamente soddisfatti degli incontri di questi giorni. A nulla sarebbe valso l’affollato summit al quale ha presenziato mercoledì Zingaretti, visto che dallo stesso segretario regionale è giunto un sostanziale via libera a tutti coloro che vorranno partecipare alla competizione. Certo è che nei Ds qualcosa continua a non funzionare, visto che di fronte alle legittime richieste di rinnovamento formulate dalla Sinistra Giovanile (che già ha più volte di recente mostrato segni di insofferenza verso alcuni atteggiamenti della dirigenza della Quercia), il più critico sembra Fabio Angeloni, membro della segreteria e braccio destro di Tidei, il quale ironizza sullo scarso numero dei partecipanti alla riunione per conto della Sg «13 e non più di 13», dei quali solo tre dal territorio. Angeloni racconta anche come nel momento in cui Zingaretti invita tutti a fare politica per qualcosa, anziché contro qualcuno, ad ascoltarlo siano rimasti in pochi, definendo questo «un brutto inizio». C’è poi il sempre verde trasformismo, argomento in merito al quale Angeloni prende ad esempio il boom di iscrizioni alla Cisl, dopo l’arrivo di Ciani in Auorità Portuale. Secondo Angeloni, su questo fronte, varrebbe la pena riproporre «il valore della “lealtà” e della “coerenza”, della “fedeltà ad un partito”, riconoscendola a chi da 40 anni milita con coerenza, lealtà e fedeltà sotto lo stesso simbolo, in cambio magari di uno “sconto” sull’età, quando si parla di rinnovamento».


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