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Tribunale, inchiesta sulla nomina del presidente <br /><br />

Secondo L’Espresso la Procura di Potenza ha aperto un fascicolo su alcuni magistrati del Ministero. Indagato Gargani, uno dei due candidati in lizza. Atti trasmessi a Perugia  

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Il ritardo nella nomina del Presidente del Tribunale di Civitavecchia (era prevista il mese scorso) sarebbe legato ad una inchiesta aperta sulla questione dalla Procura della Repubblica di Potenza su alcuni magistrati del Ministero della Giustizia. Lo si evince da un servizio del settimanale l’Espresso in edicola oggi.
L’inchiesta, secondo il giornale, riguarderebbe da un lato presunte indebite richieste di informazioni su procedimenti disciplinari (“in particolare quelli del pm Woodcock”) sollecitate dal vertice del Dipartimento Affari di Giustizia di via Arenula a Vincenzo Barbieri, fino a poco tempo fa direttore generale e capo dell’ufficio ‘magistrati’ del ministero della Giustizia e ora procuratore di Avezzano, anche lui indagato dai pm lucani; dall’altro, la procura di Potenza, secondo l’Espresso, avrebbe iscritto nel registro degli indagati il vicedirettore del Dipartimento Organizzazione giudiziaria del Ministero, Angelo Gargani, e il fratello Giuseppe, europarlamentare e responsabile giustizia di Forza Italia, per vicende legate alla nomina del presidente del Tribunale di Civitavecchia. Questo fascicolo, secondo il settimanale, dato il coinvolgimento di magistrati, sarebbe finito a Perugia. Documenti sono stati trasmessi anche al Csm.
Su quali sarebbero le presunte irregolarità legate alla nomina del presidente del Tribunale di Civitavecchia al momento non trapela nulla. Certo è che Angelo Gargani era, insieme a Mario Almerighi, uno dei due candidati rimasti in lizza dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva rigettato il ricorso di Vincenzo Barbieri, anche lui indagato, in un altro filone dell’inchiesta di Potenza.


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