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In marcia sull'Aurelia contro il carbone

Prevista per domani la grande manifestazione per dire no alla riconversione di Tvn. Aderiscono comitati e movimenti, ma anche i sindaci di 40 comuni del territorio e il numero due della Provincia

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Ci saranno proprio tutti domani a Tarquinia a quella che si annuncia come la manifestazione più grande degli ultimi anni, che dovrebbe servire ancora una volta a gridare un secco no alla riconversione a carbone della centrale di Tvn. Una vera e propria marcia che partirà  alle 11 dalla località  Colonia Elisabetta, presso la zona artigianale commerciale di Tarquinia e proseguirà  sulla Statale in direzione di Civitavecchia, per poi invertire la rotta e puntare verso Grosseto, prima di concludersi alla prima uscita utile.

Non mancheranno i medici e farmacisti, aderenti al coordinamento sorto contro la riconversione, che per bocca di Salvatore Crucioli e Paolo Giardi, hanno invitato ad una partecipazione massiccia. I dati epidemiologici non lasciano spazio alle interpretazioni – ha detto Crucioli – e chiediamo risposte chiare in merito agli impegni assunti anche dalla Regione Lazio e non mantenuti. Come se non bastasse in questi giorni abbiamo saputo che in seguito alla recente crisi energetica, il Governo ha autorizzato per Montalto l'uso dell'oil emulsion, un combustibile più inquinante dell'olio combustibile. Occorre non abbassare la guardia – ha aggiunto Giardi – perchè venga salvaguardato il diritto alla salute attraverso l'applicazione di principi sacrosanti, come quello di precauzione. Presente anche il movimento No coke sinergia'', che sottolinea anche l'inaffidabilità  del carbone, fonte energetica sul cui costo è impossibile fare previsioni nei prossimi anni, anche in termini di vite umane necessarie ad estrarlo. L'unica certezza – spiegano dal movimento – è quella dei danni ambientali ed alla salute che l'utilizzo di questo combustibile comporta. L'alternativa è quella della costruzione di un gasificatore, che possa essere utile sia per Montalto che per Civitavecchia. Siamo certi – concludono dal movimento – che i lavoratori ben comprendano che le nostre ragioni non sono contro i loro interessi, anzi, a loro va tutta la solidarietà  del movimento e, ne siamo certi, di tutti i manifestanti. Adesione piena anche da Legambiente, che ha invece evidenziato come i dati preoccupanti sulle emissioni di Co2 (9.750.000 tonnellate all'anno) previste per Tvn arrivino a pochi giorni dal primo compleanno del Protocollo di Kyoto. L'associazione chiede quindi esplicitamente a Marrazzo di sospendere i lavori di riconversione e di affrontare il tema della pianificazione energetica regionale, che deve escludere il carbone. Presenti infine anche i rappresentanti delle istituzioni, a partire da 40 sindaci del comprensorio e fino alla vicepresidente della Provincia di Roma Rosa Rinaldi. Quest'ultima ha anche ricordato come Palazzo Valentini abbia espresso da subito parere negativo sul progetto di riconversione.


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