Fallito il recupero delle morosità
Mentre Etruria Servizi richiede fideiussione bancaria per la rateizzazione di importi complessivi superiori a 5.000 euro, è fallito il recupero estivo della morosità con la riduzione delle penali stabilita dal Pincio: sono rientrati solo 25.000 euro su 3.400.000 euro di crediti verso morosi. La precisazione arriva direttamente dalla spa dei rifiuti e non fa che confermare, nella sostanza, quanto riportato da La Provincia: per riempire la voragine della morosità si richiede, a chi comunque riconosce il proprio debito e vuole pagarlo, una garanzia a quel punto inutile ed onerosa (sia per i tempi di rilascio che per il costo, la sola istruttoria varia dai 100 ai 150 euro, oltre all'importo da calcolare come percentuale della cifra da garantire), che finisce per diventare un disincentivo al saldo di quanto dovuto. Nella nota della società si fa riferimento al regolamento delle entrate del Comune, recepito dalla disposizione del Sindaco inerente dello scorso 22 giugno (praticamente il primo giorno di lavoro di Saladini). Insomma, al di là del fatto che nessuno spiega come mai ai lettori che si sono rivolti a La Provincia, gli addetti di Etruria abbiano richiesto la fideiussione anche per importi inferiori ai 5.000 euro (facendo forse confusione con i limiti minimi per la rateizzazione: 516,46 euro in caso di persone fisiche e ditte individuali ed importi superiori a euro 2.528,28 per tutti gli altri soggetti), pare quasi che si cerchi di scaricare il barile, fornendo la vera notizia nella parte conclusiva della nota: «Ad oggi il credito che codesta società detiene nei confronti degli utenti morosi ammonta ad oltre 3.400.000 euro. L'Amministrazione Comunale ha concesso agli utenti morosi la facoltà di presentare, entro il 30 agosto 2006, istanza di risoluzione della morosità con penalità ridotte ad 1/5 della penalità prevista dal regolamento comunale. Tuttavia, tale possibilità è stata accolta, purtroppo, solo da 101 utenti per un importo pari a circa 25.000 euro». In questo contesto, la precisazione della società farebbe sorridere, se non ci si trovasse di fronte ad un quadro nero, in cui è lecito pensare che Etruria stia cedendo i propri crediti (ecco il perchà© della fideiussione) imbarcandosi in una operazione di cui sarebbe bene avere chiari i risvolti e le possibili conseguenze, tenuto conto del minimo recupero riscontrato.
Preoccupato il sindaco Gino Saladini: «Sono numeri che non possono certo tranquilizzare. Chiederò maggiori dettagli al vertice della società , fermo restando che di sicuro la richiesta di fideiussione è un disincentivo al pagamento».