Inno e tricolore, i brividi di Lestingi
Mancano pochi minuti alle 13 quando il volo da Palma di Maiorca atterra a Fiumicino dopo aver accumulato circa mezz'ora di ritardo. Tra gli azzurrini di Maurizio Coconi spicca un sorridente Damiano Lestingi. Al collo ha due medaglie d'oro ed una di argento, conquistate agli Eurojunior. Disponibilissimo si concede a microfoni e taccuini e nonostante gli appena diciassette anni palesa il piglio dei veterani.
Allora Damiano soddisfatto del bottino, che con l'exploit nei 100 dorso si è anche arricchito?
«Contentissimo. Con tutta franchezza non mi aspettavo proprio di vincere così tanto. Questa era la mia prima partecipazione agli Europei, rispetto gli altri partecipanti ho anche un anno di meno e gli obiettivi erano sinceramente altri».
In effetti poco prima della partenza il suo tecnico Fabio De Santis parlava di finali come l'obiettivo mentre definiva sogni le medaglie.
«I nostri sogni si sono avverati. Devo un grazie al mio allenatore sia perchà© mi ha preparato davvero bene per questo appuntamento sia perchà© mi sta sempre vicino come del resto tutta la dirigenza della Coser».
Quali sono i frame che le sono rimasti impressi nella memoria.
«Si è cominciato con il bronzo nei 50 dorso con nuovo record italiano della categoria, che mi sembrava il massimo a cui potessi aspirare. Poi l'oro nei 200 dorso con il primato sottratto al mio idolo Battistelli (il primato resiteva da 18 anni, ndr) e poi il bis nei 100 dorso in una finale al cardiopalma».
Quindi l'ultima è stata la gara più emozionante?
«Difficile dirlo, ma di sicuro la più difficile ed imcerta. Ero partito bene, poi (purtroppo devo ammetterlo…) ho sbagliato la virata e sono stato superato. Non mi sono perso d'animo, ho recuperato e come sapete ho vinto, scenendo sotti i 57''».
Cosa le resterà di questa esperienza?
«L'Inno di Mameli che suona, la bandiera tricolore addosso: sono brividi fortissimi e peccato che durino così poco perchà© per motivi organizzativi le premiazioni sono troppo brevi».
Brevi come le sue vacanze, non è riuscito a strappare qualche giorno in più a De Santis?
«Questa impresa non mi è riuscita (sorride…). Fabio è stato irremovibile: tre giorni e si torna in acqua. Un po' ho borbottato, ma d'altronde ha ragione il 19 ci sono gli italiani di categoria e ad agosto i Mondiali e per vincere ancora dovrò essere al top».