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Le trivellazioni non c'entrano: è la città  che non sa sfruttare il suo tesoro

Sulla vicenda delle Terma parla il geologo Domenico Sessa che diresse i lavori per la Rait tra il 2000 e il 2001

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«Qualcuno dice che le falde sono state rovinate ed altri addirittura che si stanno esaurendo, ma è tutto falso». A parlare è il geologo Domenico Sessa che tra il luglio del 2000 ed il dicembre 2001 diresse, per conto della società  Rait, le operazioni di trivellazione nell'area circostante le Terme. «C'è chi ha parlato di trivellazioni sbagliate'' – prosegue Sessa – che avrebbero deviato il flusso delle acque, ma non è così. In realtà  le trivellazioni erano parte di un sistema (mai completato) che avrebbe dovuto estrarre l'acqua e portarla in dei serbatoi installati in cima alla collina, che poi avrebbero dovuto redistribuirla nei vari impianti della zona, incluso l'albergo di Mastrofini. Nel febbraio del 2001 ci fu una sorta di incidente, perchà© da uno dei cinque pozzi che avevamo scavato fuoriuscì un fiume d'acqua, lasciando a secco la Ficoncella. La pressione però poi si è stabilizzata e alla Ficoncella è tornata l'acqua, che ora sgorga spontaneamente come una volta, e alla temperatura di sempre, 54 gradi. Il problema è semmai capire come mai Civitavecchia non riesca a sfruttare un tesoro inestimabile, come queste acque purissime, benefiche e che, a differenza di quanto alcuni dicono, non generano alcun dà nno ambientale anche se finiscono nei campi. E soprattutto scoprire, visti i pesanti danneggiamenti a tutte le centraline elettroniche che dovevano monitorare i pozzi, se qualcuno abbia interesse ad affossare i legittimi sogni di questa città ».


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