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Securitas Metronotte: i lavoratori scendono in piazza

I lavoratori della società  che fino al 31 luglio gestirà  il servizio di sicurezza all'interno del porto hanno garantito un sit in di protesta per giovedì mattina, sia sotto il Comune che di fronte alla sede dell'Autorità  Portuale. Obiettivo: la difesa del proprio lavoro.

I lavoratori della società  che fino al 31 luglio gestirà  il servizio di sicurezza all'interno del porto hanno garantito un sit in di protesta per giovedì mattina, sia sotto il Comune che di fronte alla sede dell'Autorità  Portuale. Obiettivo: la difesa del proprio lavoro.

Appuntamento giovedì mattina alle 9 sotto Palazzo del Pincio per iniziare una protesta lunga tutto il giorno. I lavoratori della Securitas Metronotte annunciano un sit in che si sposterà  poi a Molo Vespucci per manifestare all'indomani della perdita della gara d'appalto relativa al servizio di sicurezza all'interno dello scalo. Per ora il Comune sarebbe disposto al dialogo; altrettanto i lavoratori sperano possano dimostrare i vertici dell'Autorità  Portuale. I Metronotte, che dal prossimo 1 agosto saranno sostituiti dalla società  capitolina Security Service, hanno lamentato però la mancanza di interessamento da parte dei sindacati di categoria, soprattutto a livello regionale. Intanto sono circa trenta le famiglie coinvolte che ancora non hanno avuto certezze sul proprio futuro. Molto probabilmente verranno impiegate a Roma. All'attenzione dei vertici del Pincio e dell'Authority la richiesta di rivedere i tempi dell'avvicendamento, considerato il periodo di massima affluenza nello scalo, ma anche la salvaguardia del posto di lavoro. Secondo i Metronotte, infatti, l'Autorità  Portuale, una volta vinta la gara d'appalto, avrebbe potuto proporre alla Security Service un riassorbimento dei dipendenti garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali.

E piena solidarietà  ai lavoratori della Securitas Metronotte è giunta da parte del gruppo consiliare Unione Democratica. Gino De Paolis, Marco Galice, Marco Piendibene ed Antonio Parisi si sono detti infatti sconcertati dalle modalità  che stanno caratterizzando il passaggio di gestione dell'appalto, dal momento che risultano completamente assenti clausole di salvaguardia dell'occupazione degli attuali dipendenti, per i quali non esiste al momento nessuna garanzia lavorativa''. A detta dei consiglieri, infatti, ci si trova in presenza di un vuoto normativo da colmare: la speranza è quella che la trattativa in corso possa portare a condizioni di assoluta stabilità  e sicurezza occupazionale. Sulla stessa linea anche l'intervento della Filt Cgil che, per voce della segretaria Luciana Ceppolino, richiama le parti interessate nella vertenza ad adoperarsi per trovare le soluzioni necessarie.


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