Terme, Mastrofini chiede i danni
Dopo le denunce fatte da La Provincia in merito alla preoccupante situazione in cui versa l'intera area delle Terme, anche il Pincio ha deciso di vederci chiaro. Questa mattina infatti una delegazione del Comune guidata dal vicesindaco Rita Stella e della quale facevano parte anche gli assessori all'Ambiente e allo Sviluppo Michelli e Mazzoni ed il dirigente dell'Area Tutela Ambientale Flaminia Tosini (si è poi aggiunto anche il comandante del Roan del Lazio della Guardia di Finanza Emilio Errigo) ha effettuato un sopralluogo nella zona. «Era doveroso intervenire – ha detto il vicesindaco – visto soprattutto che il rilancio delle terme ed il corretto utilizzo delle acque benefiche delle quali la nostra città sembra essere ricca è senza dubbio fin dall'inizio una delle priorità di questa amministrazione. Di certo dovremo agire di nuovo per la pulizia e la messa in sicurezza della zona, come già fatto nei mesi scorsi, ma quanto ai divieti, questi esistono già . Occorre semmai farli rispettare ed in questo dobbiamo coinvolgere la Polizia Municipale e chiedere la collaborazione anche delle altre forze di sicurezza». L'Assessore allo sviluppo Mazzoni ha invece ribadito la volontà dell'Amministrazione di sfruttare queste antichissime risorse, anche in termini turistico-occupazionali, e di dotare la città di degne strutture termali.
Intanto, a proposito dell'annosa vicenda societaria delle terme, la giunta ha affidato all'ingegner Franco Passeri l'incarico di valutare la congruità o meno del risarcimento del danno chiesto dall'imprenditore Aldo Mastrofini nell'ambito dell'ipotesi di transazione con il Comune per sciogliere il nodo relativo ai diritti di proprietà e di superficie inerenti le aree dell'impianto termale. Lo stallo si è determinato già da alcuni mesi, con la richiesta, da parte di Mastrofini al Pincio, di 8.704.000 euro. A suo tempo, lo stesso Passeri aveva stimato il valore delle aree e dell'albergo termale (da ultimare e, ormai, da ristrutturare in alcune parti) in circa 6 milioni (4,6 milioni circa l'impianto e 1,4 milioni il terreno). Inoltre, Mastrofini ha chiesto 1 milione e mezzo di euro come risarcimento danni e c'è da appurare se le aree su cui insistono i pozzi di captazione facciano o meno parte di quelle che dovranno essere cedute, insieme ai pozzi stessi, al Comune. Per questo, a fine luglio, la Giunta ha incaricato l'ingegner Passeri di valutare la congruità del risarcimento richiesto e di chiarire la questione delle aree dei pozzi. Dalla risposta del professionista locale dipenderà lo svolgersi della prossima puntata della lunghissima telenovela termale.