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Traiano sacro: le compagnie amatoriali rischiano di rimanere fuori

Il Traiano per tutti o per pochi, tempio sacro della vita culturale cittadina. L'arrivo del nuovo direttore artistico Vincenzo Cerami non è passato e non passerà  certo inosservato e quello che sta per aprirsi potrebbe essere un anno di transizione per il teatro comunale. Chiusa l'era Quartullo, Cerami e la nuova amministrazione comunale daranno al Traiano un'impronta diversa che sa di rinnovamento ma che, al momento, non sembra essere ancora molto chiara. Soprattutto per quanto riguarda il discorso delle compagnie amatoriali, gruppi che in città , negli ultimi anni, si sono moltiplicati, forse anche troppo. Tutti, anche i diretti interessati, sono d'accordo per la riorganizzazione di un ambiente piuttosto confuso, proprio nell'ottica di una crescita qualitativamente opportuna delle stesse compagnie. Ma al tempo stesso l'attenzione viene concentrata sulla scarsa presenza, se non nulla, di altri spazi oltre il Traiano in grado di ospitare spettacoli e manifestazioni. Riacquisire una sacralità  perduta, questo l'obiettivo della nuova amministrazione comunale. Dopo un'attenta prima ricognizione del teatro, avvenuta qualche settimana fa, la struttura è stata trovata abbandonata. Sporca, poco curata, con un lavoro di manutenzione ordinaria e straordinaria da far ripartire al più presto. Ma per rianimare il Traiano il nuovo team porterà  avanti una riorganizzazione della fruizione del teatro stesso: fuori quasi sicuramente saggi di danza e convention politiche, accesso regolato anche per le compagnie locali. Il Traiano è un luogo che va rispettato, ma rimane pur sempre comunale – ha sottolineato il regista Giorgio Ponzi, della storica Compagnia Buonarroti – al momento non esistono spazi alternativi e quindi vanno cercate soluzioni che vadano ad accordare le varie necessità . La città , d'altronde, non ha bisogno solo di grandi eventi, ma vive anche dei nostri piccoli spettacoli, di qualità . Che si sia abusato del Traiano è vero – ha poi aggiunto Ettore Falzetti – ma è anche vero che una selezione andrebbe fatta, con le dovute eccezioni. Ci sono compagnie e compagnie, c'è chi merita di esibirsi lì e chi meno: un esempio di eccezione è la Buonarroti, la Compagnia cittadina per eccellenza. Per le altre è necessario pensare ad altri spazi. E su questo si starebbe già  lavorando, con l'idea di poter usufruire di nuovo ed entro breve tempo del teatro dei Salesiani che per tanti anni ha sostituito il Traiano. E nei progetti ci sarebbe anche la copertura dell'Arena Pincio di cui si parla ormai da tempo ma che ha tempi piuttosto lunghi. Questo non vuol dire che le compagnie amatoriali cittadine perderanno importanza – ha poi commentato Antonio Tricamo, fondatore de '˜Il Gabbiano – l'aspetto economico e la qualità  potranno essere gli elementi di valutazione per poter accedere o meno al Traiano ed insieme a Cerami si andrà  a concordare un cartellone per la nostra variegata realtà . Nei primi giorni di settembre, infatti, si terrà  un incontro tra il direttore artistico ed i rappresentanti delle diverse compagnie locali. Intanto per loro e per la crescita culturale a cui si tenderebbe potrebbero essere programmate anche delle prove aperte di grandi compagnie che proprio al Traiano metteranno a punto i proprio spettacoli dando la possibilità  di assistere ai lavori.

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