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Scontro politico sulla ex base Caale

TARQUINIA. Botta e risposta tra il sindaco Mauro Mazzola e l’esponente del Pdl Alessio Gambetti Il primo cittadino: «L‘area non è stata abbandonata, offeso l’operato dei volontari». Il politico di centrodestra: «Basta con lo scarica barile. I fondi? dove sono finiti i soldi Enel»

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TARQUINIA – Ex base Caale: è botta e risposta tra il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola e l’esponente del Popolo della Libertà Alessio Gambetti. Il primo cittadino, accusato di aver lasciato nel degrado l’area situata a ridosso della riserva delle Saline, difende il proprio operato. «L’ex base Caale – tuona Mazzola – non è in abbandono. Le dichiarazioni di Alessio Gambetti non sono vere e offendono i volontari che garantiscono la manutenzione e la pulizia del centro». «Con poche risorse disponibili e con l’impegno di tante persone, stiamo riqualificando la struttura. – prosegue il primo cittadino – Abbiamo riparato i danni causati dalle mareggiate di maggio e ripristinato la recinzione. Abbiamo inoltre stanziato un piccolo contributo per completare la rimozione e lo smaltimento dell’eternit. Invece di continuare a scrivere lettere al Comune e denigrare il lavoro degli altri, Gambetti impieghi il tempo in altro modo. Le sue proposte sono irricevibili: in primo luogo non è possibile aprire ristoranti, bar o qualsiasi altra cosa, perché il centro è di proprietà del Demanio, che lo ha affidato all’amministrazione solo per la protezione civile e per i servizi sociali; in secondo luogo stiamo già potenziando l’attività di sicurezza, in quanto la Capitaneria di Porto vi trasferirà la sede e affiancherà quella della Protezione Civile e il presidio acquatico dei Vigili del fuoco. L’esponente del Pdl avrebbe fatto meglio a tacere per non fare l’ennesima pessima figura. Lo invitiamo inoltre a compiere accessi autorizzati. Infine sulla difesa della costa e di Porto Clementino, ci spieghi perché la Giunta Polverini tagliò i finanziamenti per il ripascimento della spiaggia delle Saline e per i pennelli». «Siamo alle solite – replica Gambetti – Ad offendere i volontari e i cittadini sono le dichiarazioni di Mauro Mazzola visto che tutti vedono con i loro stessi occhi, tutti i giorni, in che condizioni versa quasi la totalità dell’area, rendendosi altresì conto del potenziale in termini di sviluppo che la stessa potrebbe generare. È ora di dire basta a questo scarica barile. Mazzola colleziona pessime figure ed offende i volontari come gli stessi cittadini, quando parla di poche risorse disponibili». «Perché non dice – incalza l’esponente di centrodestra – che il 28 ottobre 2008 ha firmato un accordo compensativo con l’Enel di 14.500.000 di euro complessivi per i primi tre anni e circa 800mila euro per gli anni successivi fino a fine ciclo produttivo della centrale di Civitavecchia? Perché non spiega che il bilancio del Comune è un bilancio di circa 30.000.000 di euro? Basta quindi nascondere la testa sotto la sabbia o peggio trovare tutte le scusanti per non fare mai nulla di quanto si propone». «Molto più lungimirante fu, il 17 febbraio 2007 anche l’allora consigliere di opposizione Angelo Centini (DS) – ricorda Gambetti – che propose di farci uno ‘‘Chalet’’, come altrettanto lungimiranti furono i giovani consiglieri, per voce del loro presidente Manuel Catini, che il 4 aprile 2009 avanzarono una proposta per valorizzare l’area, che Mazzola bocciò. La storia si ripete e Mazzola oggi boccia nuovamente una valida proposta che si sviluppa su due principali direttrici. La prima su un serio potenziamento per la sicurezza a mare, perché all’interno dell’area ad oggi non è attivo ancora nessun servizio di salvamento? La seconda è la creazione di posti di lavoro realizzando uno stabilimento balneare, un bar, un ristorante pizzeria, un’area bungalow village, il tutto in un’ottica di sviluppo sostenibile visto che ci si trova all’ingresso della Riserva Naturale delle Saline. Sono anni che chiediamo la rimozione dell’amianto rotto presente all’interno dell’area anche e soprattutto per tutelare la salute dei volontari e i cittadini che operano nell’area, solo ora dopo il nostro ennesimo intervento Mazzola si è impegnato a rimuoverlo. Sull’erosione costiera alle Saline e a Porto Clementino, Mazzola era meglio che taceva evitando di nuovo sulla questione un’altra brutta figura. Infatti ricordiamo che il 6 luglio 2007 l’amministrazione Mazzola annunciava che i lavori di ripascimento sarebbero partiti nei primi mesi del 2008. Ed ancora il 4 febbraio 2009 il sindaco Mazzola annunciava che i lavori contro l’erosione costiera sarebbero iniziati entro settembre 2009. Se si sono annunciati i lavori perché non sono stati fatti? Mentre su Porto Clementino si attende una risposta ed un impegno da parte dell’amministrazione Mazzola, ad oggi solo silenzio, basta fare lo scarica barile» (a.r.)


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