Coser, stagione da dimenticare
A quattro giorni di Coser-Velletri sono moltissime le domande e le considerazioni etico-tecniche. Al di là dell’impegno generale, della frequenza degli allenamenti, dell’intensità delle sessioni con la quale le singole giocatrici hanno affrontato la stagione, il dato che si è evinto da questo campionato risulta essere la non idoneità del roster gialloblu al concentramento della serie A2. L’espressione pallanuotistica proposta dalla Coser, insufficiente e faziosa nelle quattro frazioni di gara 3 con Velletri, ricalca quasi fedelmente il cammino durante la stagione. Le motivazioni per le quali la centroboa Martina Mangiola, nonché le attaccanti Laura Cattaneo e Carlotta Galli abbiano deciso di abbandonare o la seconda versione che le ha viste lasciare il gruppo per una palese mancata integrazione (esclusa Galli), potrebbero essere sottoposte ad analisi, ma il dato incontrovertibile è che la loro presenza avrebbe implementato la portata tecnica della squadra. Se questa inconfutabile considerazione destabilizza ed offende gli animi, l’indagine analitica si limiterà a ricordare che il comparto offensivo non ha prodotto quel quantitativo di gioco e segnature necessarie a mantenere la categoria. Sul profilo disciplinare, invece, il torneo di arti marziali avviato nel post gara, se conferma e boccia la condotta belligerante del Velletri, iniziata già in gara uno, non giustifica la Coser nell’aver risposto alle provocazioni delle ospiti. Con le tre giornate inflitte alla giocatrice Panico del Velletri e l’ammonizione di Venere Tortora sponda Coser per reiterate proteste, si chiude un quadro comportamentale avvilente nel quale si trova suo malgrado il presidente Parisi, probabilmente colpevole, se questa è una colpa, di aver creduto in un gruppo, che poi non si è confermato tale. Le recenti Final Four femminili avrebbero dovuto insegnare il termine fair play, ma forse qualcuno preferisce scaricare le responsabilità e non accettare gli insuccessi, virando sul «Ma provocato, mo ie meno, e giornale sparleno».
Pa. La Ro.