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«Tia, un ricorso sarebbe sbagliato»

Civitavecchia c’è invita il Comune a non intraprendere alcuna azione contro la sospensione del pagamento disposta dal Tar. «Assurdo che i soldi dei cittadini l’amministrazione li utilizzi per un’azione il cui esito positivo andrebbe a penalizzarli ulteriormente». Sulla Tares Emanuela Mari di Civitavecchia in centro, propone il quoziente Civitavecchia

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CIVITAVECCHIA – «Assurdo che i soldi dei cittadini vengano utilizzati per un’azione il cui esito positivo andrebbe a penalizzarli ulteriormente». Ad intervenire sulla sospensione della Tia straordinaria ordinata dal Tar del Lazio in attesa dell’udienza pubblica del 23 gennaio 2014 e sull’intenzione dell’amministrazione di impugnare la sospensiva davanti al Consiglio di Stato, è il consiglio direttivo di Civitavecchia c’è. «Crediamo che un’amministrazione che tenga nella giusta considerazione il rapporto con i cittadini e la parità tra gli stessi, debba invece dare mandato, per il principio di equità fiscale, agli uffici competenti di cessare ogni richiesta di pagamento fino alla data suddetta (gennaio 2014) e piuttosto prendere in considerazione sul come restituire le somme già pagate nel caso che il Tar annullasse definitivamente la delibera». E sempre a proposito di tasse sui rifiuti, interviene anche l’esponente di Civitavecchia al centro, Emanuela Mari. Fari puntati sull’imminente arrivo della Tares (il cui pagamento della prima rata e slittato ai primi giorni di luglio). Per Mari, l’amministrazione dovrebbe applicare il ‘‘Quoziente Civitavecchia’’. Obiettivo: «Elaborare – spiega Mari – un ‘‘coefficiente correttivo a misura di famiglia’, rendendo più eque e omogenee le tariffe del Comune di Civitavecchia a partire proprio dalla Tares, rafforzando – prosegue – la capacità economica delle famiglie e promuovendo la capacità delle stesse di svolgere al meglio le proprie funzioni alla cura, all’educazione, al sostegno e all’accoglienza. Il quoziente Civitavecchia potrebbe rappresentare davvero una grande novità perché riconoscerebbe alla famiglia il lavoro che quotidianamente svolge in campo educativo, di cura, di dialogo tra le generazioni, di coesione sociale». Per Mari, «il quoziente Civitavecchia sarebbe uno strumento necessario per una città che si trova davanti a un bivio fondamentale ovvero scegliere di crescere a misura di famiglia o continuare a far finta di niente e non rendersi conto dell’importanza che riveste la famiglia».


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