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Tosini, un caso che rallenta il rimpasto

Tosini, un caso che rallenta il rimpasto

Il nuovo assessore all’Ambiente risulta incompatibile per effetto del decreto legislativo numero 39 dello scorso aprile. Venanzi miracolosamente salvo, ma i partiti e i movimenti potrebbero trovarsi alle prese con casi simili ‘‘candidati’’ all’ingresso in giunta. Scomoda la posizione del segretario generale Pietro Lucidi che non ha messi in guardia il sindaco Tidei

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CIVITAVECCHIA – Come mai il segretario generale del Comune, Pietro Lucidi, non era a conoscenza del decreto legislativo n. 39 datato 8 aprile 2013? E se lo conosceva, perché non ha consigliato il Sindaco in maniera da evitargli una figuraccia? Sono in tanti a chiederselo, dopo la recentissima riunione di maggioranza in cui lo stesso Pietro Tidei avrebbe messo a conoscenza i presenti dell’impossibilità di tenere in giunta Flaminia Tosini, proprio per via di quel decreto che sancirebbe la sua incompatibilità. La sua attività di dirigente presso la Provincia di Viterbo, creerebbe una situazione conflittuale con la delega di assessore all’Ambiente che ha recentemente accettato dall’amministrazione comunale di Civitavecchia, tanto che ora lo stesso Tidei starebbe cercando un cavillo per riuscire a salvare capra e cavoli. Una cosa è certa: il decreto legislativo numero 39 datato 8 aprile 2013 la collocherebbe inequivocabilmente fuori dalla giunta, creando un notevole imbarazzo tanto al primo cittadino che al segretario generale del Pincio. Secondo indiscrezioni proprio la Tosini avrebbe già accettato a malincuore il ‘‘verdetto’’, essendo già entrata nell’ottica di una proficua collaborazione con l’amministrazione comunale civitavecchiese.
Salvo miracolosamente Giorgio Venanzi: il decreto legislativo, infatti, non contempla l’incompatibilità dei dirigenti della pubblica amministrazione operanti fuori regione e tra l’altro non motiverebbe la retroattività. E dal momento in cui Venanzi è stato nominato assessore prima del decreto legislativo, la sua poltrona sarebbe immune dall’incompatibilità legata a questo contesto.
Tuttavia la novità si presenta come una tegola sulla testa di Tidei e dell’intera maggioranza, soprattutto in vista del rimpasto di giunta, atteso da mesi, che slitta di volta in volta.
Eventuali casi simili questa volta sarebbero destinati a verifiche approfondite e potrebbero tarpare le ali a quei partiti o movimenti già smaniosi di introdurre in giunta professionisti provenienti dalla pubblica amministrazione. Un problema che ora merita maggiori approfondimenti in maggioranza.


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