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Cassonetti tracimanti, fioccano le prime multe

SANTA MARINELLA. Il sindaco Roberto Bacheca intenzionato a far rispettare le regole sulla raccolta differenziata La Polizia locale ha riscontrato irregolarità in un condominio che non faceva il porta a porta. Intanto c’è chi attribuisce il problema alla rimozione inopportuna dei cassonetti

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di GIAMPIERO BALDI

S. MARINELLA – E’ stato un altro lunedì di passione per i dipendenti della società Gesam, l’azienda che ha in gestione la raccolta dei rifiuti urbani, per la montagna di sacchetti di immondizia che hanno letteralmente sommerso gli ultimi cassonetti rimasti lungo la via Aurelia. Nonostante le minacce del sindaco Bacheca di passare a via di fatto verso coloro che non fanno la raccolta ‘‘porta a porta’’, ieri mattina davanti alle campane del vetro, nelle aree dei contenitori dei rifiuti e nelle zone più periferiche della città, l’immondizia la faceva da padrona. Continua quindi l’ostruzionismo di tanti cittadini che, con scarso senso civico, se ne fregano delle norme che regolano la raccolta differenziata e continuano a gettare tra i rifiuti, plastica, vetro, carta e materiali riciclabili. Perché ci sono così tante persone che non riescono a capire che fare la raccolta differenziata significano meno costi per il Comune (per il trasporto in discarica dei rifiuti urbani) e quindi la possibilità di avere una Tares meno pesante?). Perché, nonostante la possibilità di risparmiare soldi, centinaia di residenti e villeggianti della domenica si intestardiscono a non fare la differenziazione dei materiali con gravi danni per le casse comunali? Ovviamente le minacce del sindaco e del delegato alla differenziata Marco Maggi cadono nel vuoto e quindi il problema persiste nonostante a vigilare sui rifiuti sono stati “sguinzagliati” i dipendenti della Gesam e una task force della Polizia Locale. Comunque, domenica, la Polizia Municipale sembra sia passata a vie di fatto, e a pagare sono stati alcuni condomini che, non rispettando le norme previste, sono stati multati dai vigili urbani. Chissà se questi primi provvedimenti restrittivi non invitino i responsabili dei palazzi cittadini a rivedere il loro atteggiamento ostruzionistico verso il “porta a porta” così come gli ospiti del week end che in barba alla delibera sulla raccolta differenziata continuano a gettare i rifiuti nei cassonetti. Chiaramente la responsabilità non è tutta loro perché anche il Comune ha le sue colpe. L’amministrazione sapeva bene che una volta tolti tutti i cassonetti i rifiuti sarebbero stati gettati in terra. Forse pensavano che l’intera popolazione si sarebbe messa a dividere plastica, vetro e carta dall’indifferenziato e dall’umido. Purtroppo non è stato così e quindi è necessario trovare altre soluzioni.
Un sistema per risolvere questo problema lo ha attuato il Comune di Tarquinia che ha acquistato una attrezzatura chiamata Igenio (nella foto), che consente di conferire in un unico cassonetto multiuso tutti i  materiali differenziabili, sperimentato soltanto ad Ancona, Pisa, Bari e Vittorio Veneto.
Un’attrezzatura itinerante che è possibile spostare in vari luoghi della città e che accoglie anche l’olio bruciato e l’indifferenziato.


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