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Hcs, due giorni per aver un nuovo piano

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CIVITAVECCHIA – Prosegue il dibattito su Hcs tra maggioranza e opposizione. Dopo il vivace faccia a faccia avvenuto lunedì sera a Newsroom, ora a puntare il dito contro il leader dell’opposizione è il delegato alle partecipate Emiliano Santori. Per il consigliere, Moscherini, in un momento delicato come questo dovrebbe solo mantenere il silenzio. «Moscherini – dichiara Santori – che ha bruciato la città e ride e si prende beffa dei soccorsi, ricorda sempre più Nerone che rideva e cantava dopo aver bruciato la sua città. Tutti si affannano e si impegnano per porre rimedio ai disastri della sciagura-Moscherini e lui trova il coraggio – incalza Santori – di mettere insieme una serie di accuse fuori posto e non si sa rivolte a chi. Un minimo di dignità gli avrebbe infatti consigliato il più opportuno, nel caso di Hcs, dei silenzi. Il principale responsabile del disastro gestionale degli ultimi 5 anni, avrebbe effettivamente dovuto mantenere un silenzio di rispetto verso le centinaia, migliaia di persone che con il suo disastro epocale ha posto letteralmente sul limite del baratro”. Intanto, proprio oggi si è tenuto a Roma un summit sempre sulle sorti di Hcs. Presenti all’incontro i consiglieri Lungarini e Santori, l’asseveratore e i liquidatori. Obiettivo: stilare un piano entro venerdì. Obiettivo: presentare il documento al tribunale di Civitavecchia nel più breve tempo possibile. E se da un lato l’amministrazione procede a passo spedito per evitare che la Procura della Repubblica chieda il fallimento della holding, dall’altro il segretario generale della Cgil Cesare Caiazza torna a rinnovare l’invito agli amministratori di palazzo del Pincio per un incontro formale tra sindacati e Comune. Tutto per sottoscrivere «una intesa, sui tanti argomenti trattati nella riunione del Tavolo territoriale per lo Sviluppo e il Lavoro del 17 luglio e nel quale avanzare una richiesta urgente e comune di convocazione, sui temi delle municipalizzate di Civitavecchia, alla Regione Lazio». Regione che per il segretario Cgil «deve farsi carico, partendo dalla drammaticità della situazione di Civitavecchia, della grave emergenza che sta segnando la gestione dei servizi pubblici locali in tantissimi comuni del Lazio. Un problema – prosegue Caiazza – che può essere affrontato soltanto in un quadro generale, attraverso soluzioni da adottare a livello regionale, per evitare fallimenti delle partecipate e dissesti finanziari dei comuni».


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