Sparisce la Santamarinellese
di GABRIELE TOSSIO
Circolavano varie voci e alla fine le chiacchere erano fondate: la Santamarinellese del tecnico Antonio Concetti non si è iscritta al campionato di Seconda Categoria laziale.
Che la crisi avesse attanagliato il calcio lo si era capito da un pezzo, di certo non ci si aspettava un epilogo così per un club ormai svanito nel nulla con un metaforico colpo di bacchetta magica assai deleterio sia per il tecnico che per i calciatori.
Deluso il mister del team biancoceleste Antonio Concetti: «Una fine così triste non era contemplata, né dal sottoscritto, tantomeno dai ragazzi che ho avuto il piacere di allenare quest’anno. Personalmente ritengo che forse tutto ciò poteva essere evitato, ma d’altronde se non c’è la volontà necessaria da parte degli addetti ai lavori, chiudere i battenti credo sia inevitabile, come poi è realmente accaduto».
Normale che il buon Concetti sia sconcertato e anche velatamente arrabbiato, la sua creatura (la Santamarinellese) aveva anche le carte giuste per ottenere un meritato ripescaggio in Prima Categoria.
«Il mio disappunto è grande, sono angustiato soprattutto per i ragazzi a cui sono molto legato, loro meritavano ampiamente di misurarsi con i club della Prima Categoria, al momento invece molti restano con un pugno di mosche in mano».
Logicamente ora anche Antonio Concetti perlustra il panorama pallonaro dalla finestra, l’avventura Santamarinellese è una pagina che non lascia un lieto fine e il coach nostrano ora attende di ripartire verso nuovi lidi.
Lo farà senz’altro, lui che è un vecchio lupo di mare dotato del patentino per allenare sino alla serie D, ma soprattutto in possesso del carisma necessario che frammisto ad una notevole competenza tecnico tattica, rende il personaggio amato dai suoi calciatori. Già i calciatori, vittime anche loro di un mondo e di un sistema che troppe volte denigra la passione incantata verso uno sport da molti seguito, ma da pochi realmente capito ed apprezzato.